Museo del Bergamotto: “perché non lasciarlo lì? Forse devono darlo a qualche amico?”

Pubblichiamo le riflessioni di un nostro lettore sul Museo del Bergamotto che ha ricevuto lo sfratto da parte del comune di Reggio Calabria

StrettoWeb

In merito al rischio sfratto per il Museo del Bergamotto di cui abbiamo ampiamente scritto ieri, riceviamo e pubblichiamo la riflessione di un nostro lettore:

Gent.mo direttore,
ho letto l’articolo della brava Monia Sangermano (ottimo acquisto da parte vostra) sul Museo del Bergamotto e sono rimasto esterrefatto della risposta data dall’assessorA, come Lei si definisce, Angela Martino (meno male che ci risparmia la schwa o l’asterisco).

Purtroppo Reggio è ormai amministrata da gente senza arte né parte e sono meravigliato di come i cittadini accettino tutto senza protestare. Io comunque sono rimasto legato alla mia città ed anche se ultimamente è tenuta malissimo invito tutti a visitarla.

L’anno scorso ho organizzato un tour per i miei amici lombardi che sono rimasti estasiati, in particolare, dalla bellezza di Scilla e di Reggio. A Reggio ci siamo fermati tre giorni ed abbiamo visitato anche il Museo del Bergamotto del quale anch’io sconoscevo l’esistenza. La visita mi è stata suggerita dal titolare della libreria “AVE”. Ci ha ricevuto una signora, mi sembra di origine francese (la direttrice del museo, ndr), di una gentilezza eccezionale la quale ci ha intrattenuto per più di un’ora spiegandoci tutto sul bergamotto. Ci ha detto chiaramente che il Covid aveva creato loro delle grandi difficoltà senza addentrarsi nei particolari. I miei amici hanno trovato molto interessanti anche i prodotti venduti all’ interno del locale.

Nella città dove io ora vivo a qualsiasi ente culturale vengono messi a disposizione dall’amministrazione comunale dei locali a titolo gratuito. Ad un bellissimo Museo come quello di Reggio li darebbero “a razzo” senza neanche fare un’indagine preventiva. Ma siamo a Reggio e se non hai un “compare” non vai da nessuna parte. Se non ricordo male sono stati spesi tanti soldi, in tempi diversi, per ristrutturare l’ex mercato comunale coperto ed hanno tentato tante volte di farlo rivivere senza ottenere alcun risultato. Perché non lasciare lì il Museo? Forse devono darlo a qualche amico come era stato fatto con il Miramare?

A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina” disse un famoso senatore ora defunto. Mi auguro che il suo giornale continui la campagna di sensibilizzazione per la difesa del Museo. La ringrazio per le denunce che Lei ed i suoi collaboratori fate per cercare di migliorare la città. Distinti saluti“. Lettera firmata.

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