Un nuovo approccio per definire l’input sismico basato sull’energia: risvolti progettuali anche per il Ponte sullo Stretto

Un nuovo studio frutto di un complesso lavoro interdisciplinare offre un approccio innovativo per definire l’input sismico basato sull’energia. I risvolti per il Ponte sullo Stretto

StrettoWeb

Esattamente un mese fa, durante la 2nd International Workshop on Energy-Based Seismic Engineering (IWEBSE) che si è tenuta a Porto dal 3 al 6 luglio, il Il Prof. Fabio Romanelli dell’Università degli Studi di Trieste ha presentato uno studio scientifico innovativo intitolato “Approccio basato sulla fisica per definire l’input sismico basato sull’energia: applicazione a siti selezionati nel Centro Italia”. Lo studio è il frutto di un complesso lavoro interdisciplinare svolto con colleghi dell’Università degli Studi di Trieste (F. Vaccari), ma anche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (G.F. Panza) e dell’Università di Chieti-Pescara (C. Cantagallo e G.Camata).

Dallo studio, ampiamente approfondito ieri su MeteoWeb, emergono ampie valutazioni che si potranno approfondire anche in fase progettuale esecutiva del Ponte sullo Stretto. Infatti la valutazione ingegneristica del comportamento delle strutture soggette ad azione sismica svolta tramite l’analisi dinamica non lineare richiede un’adeguata selezione dell’input sismico. A tal fine, le normative (italiana ed europea) suggeriscono diverse procedure per selezionare i segnali di moto del suolo, la maggior parte delle quali presuppone la compatibilità spettrale con lo spettro di progetto elastico come criterio principale. Nel lavoro, viene confrontato il contenuto energetico ottenuto da registrazioni reali scalate linearmente, registrazioni adattate spettralmente, accelerogrammi artificiali e ‘accelerogrammi NDSHA’ basati sulla meccanica del continuo, selezionati per un ponte ipoteticamente situato ad Amatrice. Il confronto mostra che la generazione di accelerogrammi artificiali e in parte anche il processo di adattamento spettrale sono caratterizzati da un aumento dei parametri energetici del moto del suolo rispetto ai segnali sintetici basati sulla fisica e alle registrazioni scalate linearmente, quindi arriva un assist scientifico importante per i tecnici al lavoro presso la Società Stretto di Messina per realizzare il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto, partendo dal definitivo approvato nel 2011, utilizzando le ultime scoperte scientifiche per adeguare la grande opera che collegherà Calabria e Sicilia alle ultime conoscenze fornite dalla scienza.

Nello specifico, dallo studio emerge come l’applicazione dei segnali sintetici e reali linearmente scalati è preferibile all’applicazione routinaria degli accelerogrammi ad adattamento spettrale o artificiali in quanto il loro irrealistico alto contenuto energetico potrebbe modificare impropriamente la risposta strutturale.

Approccio basato sulla fisica per definire l’input sismico basato sull’energia: applicazione a siti selezionati nel Centro Italia

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