In politica, così come nella vita, cambiare opinione è lecito, è una cosa normale, se il tutto viene spiegato in maniera chiara e seria. Sul Reddito di Cittadinanza, sin dalla sua approvazione e dal voto in Parlamento durante il Governo Lega- M5S, si è detto di tutto e di più: è normale dividersi, discutere su chi è d’accordo e chi no, in democrazia è normale ascoltare tutti e confrontarsi su varie idee.
Detto ciò, il Pd dovrebbe spiegare perché grida alla “guerra contro i poveri” intrapresa dal governo con l’abolizione del reddito mentre prima si schierava contro chi festeggiava per “l’abolizione della povertà” (i grillini con in testa Di Maio). L’esempio tangibile di questa “giravolta” è Francesco Boccia, dirigente di spicco dei Dem, il quale è passato da “il reddito è una grande sciocchezza, il tema vero è come creare nuovo lavoro”, alle affermazioni “l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul reddito di cittadinanza è l’ultimo arrogante atto di una conclamata inadeguatezza della maggioranza di centrodestra”.