Reggina, abbiamo un problema: Ilari non molla l’osso. E c’è ancora lo zampino di Saladini…

Reggina, tutto rimane in stand-by perchè Ilari non firma la cessione del club al nuovo gruppo di imprenditori adunati dal dott. Rizzuto. Il tempo stringe, e le ombre su Saladini sono sempre più fosche

StrettoWeb

Manuele Ilari e Felice Saladini stanno continuando a prendere in giro la città di Reggio Calabria e i tifosi della Reggina? Quello che nel weekend era soltanto un cattivo pensiero e poi a inizio settimana diventava un dubbio via via sempre più forte, adesso sembra quasi una certezza. Perchè siamo a mezzogiorno inoltrato di giovedì 24 agosto e la Reggina non è ancora stata ceduta, come Ilari aveva promesso ai Sindaci f.f. Brunetti e Versace sabato scorso a San Gregorio di Catania nell’insolito incontro in “campo neutro”. Poi lo aveva confermato domenica con un comunicato sul sito ufficiale. Ma nei quattro giorni successivi non ha dato alcun seguito alla cessione del club, anzi adesso sta opponendo resistenza. E Saladini che c’entra in tutto questo? C’entra, eccome. Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro nella ricostruzione degli ultimi giorni di quest’incredibile estate da cardiopalma.

Sabato su StrettoWeb diamo la notizia ‘Ilari si arrende e va via: decisivo l’incontro con i sindaci a Catania‘: dopo le feroci polemiche dei giorni precedenti, i sindaci Brunetti e Versace decidono di andare incontro alle richieste di Ilari che è proprietario del club da oltre 30 giorni ma non ha alcuna intenzione di venire a Reggio perchè ha paura che i tifosi gli diano botte. E così, armati di pazienza sacerdotale (e anche un po’ di incoscienza), i sindaci salgono in macchina, prendono il traghetto e raggiungono Ilari a San Gregorio di Catania, a metà strada rispetto a Ragusa dove Ilari si trovava quel giorno. I toni dell’incontro sono molto aspri e accesi, i Sindaci evidenziano a Ilari in modo perentorio che non è gradito da alcuna componente cittadina invitandolo a cedere le quote della società. Ilari si vede stretto al muro e non può fare altro che accettare. A quella resa, però, non dovrebbe dare credito nessuno avendo avuto modo di conoscere i comportamenti di questo personaggio che nel mese precedente aveva dimostrato di non avere un briciolo di credibilità, raccontando frottole una dietro l’altra. Nonostante questo, i sindaci – certamente in modo ingenuo – sono fiduciosi e tornano in città sbandierando buone notizie. Non in modo ufficiale: nessun comunicato, nessun annuncio pubblico. La situazione è troppo delicata. Ma ne parlano con tanti amici interessati che ogni cinque minuti gli chiedono novità sulla Reggina e in città monta un’insensata febbre ottimistica e positiva tanto che per tre giorni la gente rivendica “certezze che non posso dire” con toni che neanche se il club fosse stato acquistato dallo sceicco più ricco d’Arabia e riammessa non in serie B ma in serie A. Sabato, al rientro dei Sindaci, si sparge addirittura la voce che Ilari avrebbe ceduto subito, già lunedì o al massimo martedì. Ci sembra inverosimile, infatti mentre per tre giorni (domenica, lunedì e martedì) in città si scatena un entusiasmo assolutamente infondato, su StrettoWeb rimaniamo in silenzio. Con le poche persone serie con cui ancora riteniamo di poterci confrontare riflettiamo: “ma perchè sono tutti così eccitati?” e la risposta è perentoria “e che ne so, lo sai che è strana questa città”.

Intanto domenica Ilari – pressato ulteriormente sui Sindaci – pubblica sul sito ufficiale della Reggina un comunicato stampa in cui scrive “Dopo aver incontrato ieri mattina il sindaco Brunetti e il sindaco dell’area metropolitana Versace , il sottoscritto Manuele Ilari, conferma la disponibilità a cedere le quote sociali agli investitori che saranno condivisi con le istituzioni comunali e metropolitane di Reggio Calabria. Comunico inoltre che rassegno con effetto immediato le dimissioni dal mio incarico. Cordialità Manuele Ilari”. Cordialità. Se non ci fosse di mezzo la Reggina, ci sarebbe da ridere e anche tanto. Un proprietario di un’azienda che annuncia le “dimissioni” (!!!) non si è mai visto neanche nelle risposte più ignoranti del reality “Back to School” dove i bambini suggeriscono agli adulti. L’abbiamo però voluto leggere come quello che voleva essere: un maldestro annuncio di resa di fronte alle pressioni dei Sindaci, e una marcia indietro con tanto di disponibilità di cedere le quote sociali agli “investitori condivisi con le istituzioni“.

Vuoi vedere che stavolta Ilari manterrà davvero la parola data? E’ quello che ci auguriamo tutti. E quindi aspettiamo che ceda le quote. Subito. Ma passa lunedì, e niente. Passa martedì, e niente. Anzi, c’è di peggio. Lunedì Ilari scrive una lettera molto dura all’Associazione Calciatori blaterando non si sa quali rivendicazioni rispetto al comportamento dell’ente e firmandosi “Il Presidente della Reggina, Manuele Ilari”. Però il giorno prima si era dimesso pubblicamente con tanto di comunicato sul sito ufficiale: roba che neanche il clown più esilarante del Circo più bello della storia ha mai potuto immaginare per farla spassare al proprio pubblico. Ma qui nessuno ha pagato un biglietto per divertirsi: Ilari sta facendo il clown sulla pelle della Reggina. A prescindere dal fatto che, nel contenuto della lettera, qui abbiamo una società che da mesi non sta pagando stipendi e contributi ai suoi lavoratori e si permette pure di arrabbiarsi con il sindacato che tutela quei lavoratori! E’ l’ennesima umiliazione nei confronti di Reggio Calabria, che come città prende assolutamente le distanze da questi personaggi surreali.

Torniamo al punto della cessione delle quote: Ilari sabato lo promette ai sindaci, domenica lo scrive sul sito ufficiale, ma poi lunedì compie ancora atti da proprietario e Presidente e neanche martedì firma la cessione del club. La situazione si fa ormai chiara nelle ultime ore. Ilari non firma la cessione neanche mercoledì, quando tutti la consideravano cosa fatta. Era l’ultimo giorno utile per potersi organizzare con la nuova proprietà, che infatti intanto esce allo scoperto con le figure di Ivan Rizzuto e Luigi Perri come avamposto della nuova cordata di imprenditori di cui fa parte anche Giuseppe Langella, oltre ad altri, come rivelato nel pomeriggio di ieri su StrettoWeb. Ma il problema è che Ilari non firma la cessione. Ecco perchè Perri e Langella ieri sera si affrettano a smentire il loro interessamento, mentre Rizzuto conferma che “mi sto occupando dell’operazione“.

L’ultimo anelito di speranza era per questa mattina. I più ottimisti insistevano che “Ilari firmerà“, ma a questo punto ci chiediamo perchè dovrebbe firmare oggi se non ha firmato fino ad ora e soprattutto perchè dovrebbe firmare prima della sentenza del Consiglio di Stato. Se il ricorso della Reggina venisse bocciato, Ilari si dissolverà come la neve di marzo: la società tornerebbe a Saladini che dovrebbe poi preoccuparsi della inevitabile procedura fallimentare. Se invece il ricorso della Reggina venisse accolto, Ilari sarebbe il proprietario di una società in serie B e tenterebbe di speculare alzando la posta nei confronti dei nuovi acquirenti, con il rischio che salti tutto e che rimanga questo improbabile personaggio a dover gestire il club in serie B. E’ ciò che i Sindaci temevano quando hanno deciso di pressarlo affinché desistesse, ma adesso dopo cinque giorni di ulteriori prese in giro in cui hanno atteso con fiducia che Ilari mantenesse la parola data, dovrebbero tornare alla carica per spingerlo a rispettare l’impegno preso con le istituzioni e in pubblico con la città.

Ecco perchè stamani durante la riunione della commissione comunale di controllo e garanzia il consigliere comunale delegato allo sport, Giovanni Latella, quando gli hanno chiesto chi fosse “in questo momento” il proprietario della Reggina ha detto “non lo so, io sono a Reggio, le attività le stanno facendo a Roma, le stanno facendo Ilari con i nuovi imprenditori che ci sono in campo. Fino alle scorse ore il proprietario era Ilari, io non posso dirti chi è in questo momento, dovrei verificare se quello che dico è credibile o meno”. Erano da poco passate le 10:15 e Latella immaginava che Ilari potesse aver firmato. E invece anche questa mattina, almeno finché stiamo scrivendo, la firma non c’è stata. E la nuova cordata di imprenditori rimane bloccata, con tutte le migliori intenzioni di recarsi in Federazione ad incontrare i vertici delle istituzioni calcistiche prima dell’udienza del Consiglio di Stato. Se non ci sarà il passaggio di proprietà, non potranno farlo. E mancherà il tassello più importante in vista dell’udienza di martedì prossimo.

Questo è il quadro, a cui manca un ultimo tassello. Che forse è anche il più importante. E’ quello di Felice Saladini. Stamani, infatti, sempre in commissione controllo e garanzia, lo stesso Latella si è fatto sfuggire il nome di Brunori, “il commercialista di Saladini”, quando ha risposto alla domanda su chi fosse il loro interlocutore. Poi ha aggiunto che stanno parlando con tutti, con Ilari, con Saladini e con Brunori appunto, ma ai più attenti non sarà sfuggito che – in questa fase – Saladini dovrebbe essere totalmente ai margini. Lui ha già ceduto la Reggina a Ilari, su cui infatti ha scaricato (vigliaccamente) tutte le responsabilità sul mancato pagamento degli stipendi (che risale a molti mesi prima dell’arrivo di Ilari) e tornerà in gioco soltanto in caso di bocciatura in Consiglio di Stato, a quel punto soltanto per gestire il fallimento della società. Se oggi, quindi, i Sindaci sono intervenuti per spostare la Reggina da Ilari in buone mani, l’unico interlocutore dovrebbe essere Ilari. E invece, secondo nostre indiscrezioni, è vero quello che dice Latella e cioè che Brunetti e Versace stanno parlando quotidianamente con Filippo Brunori, il commercialista-mentore di Saladini, che sarebbe molto vicino anche ad Ilari. Anche i Sindaci sono consapevoli che l’interlocutore vero è Brunori, quindi Saladini, di cui Ilari sarebbe quindi soltanto un pupo. Come lui stesso ha più volte dichiarato, auto denunciandosi per intestazione fittizia di beni. Addirittura immaginando la cessione del club da Ilari alla nuova cordata, per la firma dell’atto notarile a Roma lo stesso Ilari avrebbe nominato come procuratore proprio… Brunori!!! Brunori, che era stato procuratore di Saladini e Ferraro nell’atto notarile del 20 luglio in cui Ilari acquistava la Reggina! Una cosa è certa, e anche qui possiamo citare le parole di Latella stamani in commissione: “su tutta questa vicenda sarà la magistratura a fare piena luce”. E non c’è dubbio che tutto quello che è successo dal 20 giugno in poi è già sotto la lente dei magistrati, a maggior ragione trattandosi di una società che aveva ottenuto l’omologa al piano di ristrutturazione del debito proprio dal Tribunale. L’ipotesi su cui certamente gli inquirenti faranno piena luce è se Ilari sia soltanto un prestanome dello stesso Saladini scelto per alzare la posta economica della cessione, con l’ipotesi che adesso vogliano attendere il consiglio di Stato per chiedere ancora più soldi ai nuovi acquirenti.

E intanto oggi, giovedì 24 agosto, a cinque giorni di cui solo due e mezzo lavorativi dall’udienza del Consiglio di Stato, Ilari e Saladini tengono la società in ostaggio rispetto alla cordata di imprenditori che si è dimostrata interessata a rilevarla e anche a fare i giusti passi per avvicinarsi al meglio al Consiglio di Stato. Ieri quando su StrettoWeb abbiamo pubblicato i nomi di alcuni degli imprenditori di questo nuovo gruppo, qualcuno ha storto il naso ma forse soltanto perchè in quegli incredibili tre giorni di stato di ebbrezza raggiunto senza neanche bere una birra tanta gente si era fatta le pippe mentali e pensava che dietro la Reggina ci potesse essere il Bertarelli (ricordate?) di turno. Ma a Reggio non li chiamavano “buddaci” quelli con la bocca larga usata soltanto per parlare? In realtà il gruppo di cui fanno parte Langella e Perri è solido, Langella ha già dimestichezza con il mondo del calcio e oltre loro due ci sono anche altre figure che Rizzuto ha coagulato. Si tratta di una cordata di imprenditori che, quindi, unendo le forze possono onorare tutti gli impegni dovuti alla gestione di una squadra in serie B: non dimentichiamo che anche nel 1986 la Reggina che poi avrebbe regalato le migliori soddisfazioni della storia era nata da un gruppo di imprenditori che veniva dal basso. E’ vero che Perri è lametino, ma è anche vero che è un grande tifoso della Reggina come lui stesso ha confermato ieri sera a StrettoWeb, e soprattutto non ha nulla a che vedere con Saladini. Rizzuto, poi, è un professionista molto affermato. Che sia di Catanzaro non comprendiamo perchè debba essere un problema. E’ vero che lo scorso anno ha accompagnato Saladini a Reggio, ma è anche vero che poi si è profondamente allontanato da Saladini non condividendo la modalità di gestione del club. Come Pippo Inzaghi, come Sapienza, come Salvatore Conti, come Peppe Geria. Che quindi lo scorso anno abbia portato Saladini a Reggio, non significa che sia ancora vicino a Saladini: non lo è. E’ invece il suo lavoro individuare imprenditori vogliosi di investire nel mondo del calcio e metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio. E’ la sua professione e la sa fare anche molto bene. Questa cordata non è il problema della Reggina, bensì la possibile soluzione (Consiglio di Stato permettendo). Purché Ilari e Saladini mollino l’osso e consentano a Reggio Calabria di giocarsi questa partita.

E’ assolutamente imperativo che liberino la Reggina e consentano ai nuovi di subentrare. Deve accadere oggi, nel giro di ore. Reggio Calabria non può continuare ad accettare queste continue umiliazioni sempre più gravi. In che cos’è che i Sindaci e i tifosi non sono stati chiari? Brunori e Saladini, è chiaro che se doveste usare un pupo il messaggio è riferito principalmente al puparo?

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