Reggina bocciata anche dal Consiglio di Stato: Brescia ripescato in serie B, Saladini torna in Tribunale

Anche il Consiglio di Stato ha bocciato la Reggina: è il quinto organo consecutivo che certifica gli errori fatali della società guidata da Saladini. Che adesso torna in Tribunale per il fallimento e una inchiesta che appare scontata. Il Brescia verrà ripescato in serie B al posto degli amaranto

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E anche il Consiglio di Stato ha bocciato la Reggina: dopo Covisoc, Consiglio Federale, CONI e TAR, il quinto organo consecutivo ha dato lo stesso esito dei precedenti. Per i magistrati non ci sono dubbi: Saladini non solo avrebbe dovuto pagare il 20 giugno lo stralcio del debito (i famosi 757 mila euro), ma non avrebbe in alcun caso potuto ottenere l’iscrizione con un piano di ristrutturazione del debito che non è definitivo. E quindi non può scamparla: chi sbaglia paga e la Reggina ha sbagliato e deve pagare. Anche perchè questa sentenza fa giurisprudenza, per la prima volta nel caso di specie, e dare l’ok alla Reggina avrebbe significato consentire a qualsiasi altra squadra di non rispettare la scadenza nelle prossime stagioni, mandando il calcio italiano completamente nel caos.

Quella dei giudici del Consiglio di Stato è stata una sentenza molto sofferta e difficile, dopo una camera di consiglio lunghissima e concitata, proprio alla luce della posta il palio e la grandissima eco mediatica suscitata dal caso a livello nazionale. Ma alla fine l’esito non è stato ribaltato rispetto a quanto avevano già deciso i magistrati del Tribunale Amministrativo e quelli della giustizia sportiva. Enti tutti autonomi, che certificano come contro la Reggina non ci sia alcun fantomatico complotto. Non c’era nessun conflitto tra l’ordinamento dello Stato e quello sportivo, la Reggina avrebbe dovuto adeguarsi ad entrambi rispettandoli e iscrivendosi regolarmente. Avrebbe potuto farlo, non ha avuto alcun impedimento. E invece non l’ha fatto. La società amaranto paga i propri errori, con l’aggravante che in questo caso gli errori della dirigenza ricadono su centinaia di migliaia di tifosi e appassionati completamente incolpevoli. Anzi, così calorosi e innamorati che non avrebbero mai meritato tutto questo.

Il ripescaggio del Brescia e il fallimento della Reggina

Adesso il prossimo Consiglio Federale formalizzerà il ripescaggio del Brescia in serie B (era la squadra “meglio retrocessa“, in quanto sconfitta dal Cosenza ai playout, e il regolamento prevede che venga ripescata la squadra “meglio retrocessa” appunto) e lo svincolo di tutti i tesserati della Reggina, che saranno liberi di andare altrove. Saladini, invece, dovrà tornare in Tribunale per la classica consegna delle scritture contabili legate all’inevitabile istanza fallimentare. In quel Tribunale in cui Saladini aveva scelto di entrare per lo spericolato tentativo di realizzare un piano di ristrutturazione del debito, un caso senza precedenti nella storia del calcio italiano, adesso tornerà a testa bassa per decretare il fallimento della Reggina che aveva acquisito un anno fa promettendo un progetto solido e di lunga durata.

L’inchiesta sulla Reggina e la relazione di Brunetti

C’è anche la quasi certezza che per Saladini (e non solo) le porte del Tribunale si apriranno anche in altri contesti, perchè dopo tutto quello che è successo negli ultimi due mesi appare scontata un’inchiesta della magistratura su eventuali irregolarità nella gestione di tutta la vicenda Reggina. Il sindaco f.f. Paolo Brunetti ha già preparato una relazione che consegnerà alla Procura in cui ha annotato tutte le anomalie riscontrate nelle scorse settimane tra Saladini, Brunori e Ilari.

Ci sarà una nuova “Reggina” nella prossima serie D?

A proposito dei Sindaci, adesso sarà proprio il Comune a determinare le sorti del calcio a Reggio Calabria. Brunetti a stretto giro pubblicherà una manifestazione di interesse a cui entro pochi giorni dovranno presentarsi tutti gli imprenditori interessati a creare una nuova società che possa ripartire dalla serie D, con una nuova matricola in sovrannumero. E se i candidati saranno più di uno, saranno proprio gli amministratori comunali e il Sindaco in persona a scegliere a chi affidare la guida della nuova squadra di calcio cittadina. E’ un percorso difficile e tortuoso: la nuova eventuale società non potrà utilizzare il nome e il logo della Reggina almeno per il primo anno (ricordate il 2015 con l’ASD Reggio Calabria di Mimmo Praticò?) e il campionato inizierà cinque giorni dopo la scadenza del bando comunale, mentre tutte le altre squadre sono già pronte a scendere in campo (il Trapani è una corazzata). Per vincere il campionato di serie D bisogna investire almeno 2 milioni di euro sonanti, senza la certezza di farcela a maggior ragione visti i tempi strettissimi e gli inevitabili ritardi ad allestire l’organico. A questo bando si presenterà davvero qualcuno? E se sì, avrà la solidità economica e finanziaria per garantire un futuro dignitoso del calcio a Reggio o sarà l’inizio di un nuovo ciclo di umiliazioni sui campi di San Luca, Locri, Cittanova, Gioiosa, Canicattì e Licata? Nel girone dell’eventuale nuova squadra di Reggio Calabria in serie D, oltre al Trapani e alle squadre sopra citate, ci saranno anche il Ragusa, l’Acireale, il Castrovillari, la Vibonese e il Lamezia Terme di… Felice Saladini!

Quello che succederà lo scopriremo, e lo racconteremo, nei prossimi giorni. Intanto registriamo come è sempre più forte l’impressione che i rappresentanti locali delle istituzioni cittadine da tempo non aspettassero altro che questo momento. Emblematiche, in tal senso, le parole del sindaco metropolitano f.f. Versace rilasciate ieri pomeriggio a Roma in uscita dal Consiglio di Stato: “non ci sono belle sensazioni, la strada è in salita, siamo pronti al piano per la serie D, ci sono almeno due-tre cordate pronte a ripartire di cui una pronta ad investire risorse importanti che non è calabrese” a cui ha fatto eco poco dopo il consigliere delegato Latella. Eppure Taibi al Granillo di fronte ad oltre cinquemila tifosi la sera del 9 agosto aveva chiesto a tutti che da quel momento si parlasse solo di serie B. “A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”.

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