Reggina, commovente lettera dei calciatori ai tifosi: “siete gli unici a cui dobbiamo dare spiegazioni. Non dividiamoci, è ciò che vorrebbero”

Reggina, lettera dei calciatori: "Saladini e Cardona ci hanno abbandonato da molti mesi, noi vogliamo solo allenarci e confidiamo nel Consiglio di Stato"

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I calciatori della Reggina escono allo scoperto e per la prima volta dopo la fine del campionato, due mesi e mezzo fa, parlano alla città e ai tifosi esternando il loro stato d’animo. Lo fanno dopo la notizia della messa in mora della società, e lo fanno in modo duro, drammatico, confermando le condizioni disumane in cui sono stati abbandonati dalla dirigenza del club ma confermando anche quel legame viscerale e profondo con la città e la tifoseria, per cui spendono parole d’amore straordinario. Lo fanno anche rivendicando con orgoglio di aver raggiunto il migliore risultato degli ultimi 12 anni di questo club, e chiedono alla tifoseria di non lacerare il rapporto che li lega: “è ciò che vorrebbero“.

Ecco la commovente lettera inviata ai tifosi tramite la stampa:

Cari tifosi reggini,
ci corre l’obbligo, per rispetto nei vostri confronti, gli unici verso i quali ci sentiamo in dovere di dare spiegazioni, di chiarire alcuni aspetti riguardo la notizia, ormai nota, della messa in mora del club da parte nostra.
Siamo stati completamente abbandonati dalla proprietà e dalla presidenza da mesi e mesi. Solo il ds e il team manager sono stati con noi, alla fine della scorsa stagione e all’inizio di questa.
Mentre noi sudavamo al Sant’Agata senza le condizioni minime per poter lavorare, nessuno ci ha mai detto nulla, neppure dopo i numerosi pronunciamenti negativi nei vari gradi di giudizio.
Non una parola nemmeno in occasione del presunto passaggio di mano della società.
Ben presto le condizioni per lavorare, sia pure con uno stato d’animo insopportabile, sono peggiorate e, ancora, nessuno ci è venuto incontro nè a fatti e nè a parole.
Non ci restava che rivolgersi alla nostra associazione di categoria che ci ha suggerito di fare la messa in mora.
Abbiamo chiesto e ottenuto garanzie sul fatto che questa messa in mora non avrebbe avuto nessuna conseguenza sul prossimo pronunciamento del Consiglio di Stato, nel quale noi confidiamo perchè possa rimettere la Reggina nel posto che tifosi e squadra hanno meritato e conquistato.
Ci hanno detto che si tratta di una cosa “tecnica” che noi abbiamo fatto come ultima spiaggia per provare a scuotere la dirigenza: noi vogliamo solo allenarci!!!
E ci hanno detto che la messa in mora (per unico stipendio peraltro coperto dalle riserve disponibili in Lega) era unico sistema.
Mai al mondo vorremmo vedere la Reggina sparire, per amore della quale siamo rimasti per mesi muti rispetto a ogni tipo di accadimenti, nè, tanto meno, a voi tifosi che ci avete sempre travolto con un affetto incredibile.
Noi vogliamo solo allenarci, ma da mesi l’unica risposta alle nostre legittime richieste è stata un silenzio assordante. Infine, vi invitiamo per un attimo a mettervi nei nostri panni e comprendere che, dopo aver raggiunto nonostante tutto, il miglior risultato del club negli ultimi 12 anni, non meritavamo tutto questo, così come voi non meritate di soffrire ciò che state soffrendo.
Non creiamoci problemi tra noi, entrambi vittime della situazione e di comportamenti, è ciò che i responsabili vorrebbero.
Grazie sempre per ciò che siete.

I calciatori della Reggina”.

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