Reggina, due notizie passate in sordina: Inzaghi annuncia le dimissioni; il Brescia non è ancora riammesso in serie B

Reggina, nel marasma di rabbia e delusione dopo la sentenza del TAR nelle scorse ore due importanti notizie sono passate in sordina: Pippo Inzaghi ha annunciato pubblicamente per la prima volta le sue dimissioni e il Brescia non è ancora stato riammesso in serie B

StrettoWeb

Reggio è delusa, arrabbiata, amareggiata, frustrata per la situazione della Reggina che anche dopo la sentenza del TAR rimane esclusa dal campionato di serie B e quindi dal calcio in generale. In questo marasma di commenti, reazioni, sfoghi più o meno credibili e più o meno razionali, nelle scorse ore in città sono passate in sordina due notizie importanti: l’annuncio delle dimissioni di Inzaghi e la non riammissione del Brescia in serie B.

Pippo ha aspettato ancora una volta il momento giusto

Che Inzaghi lasci la Reggina non è una notizia. Almeno non per i lettori di StrettoWeb, che da circa due mesi sono ben consapevoli che SuperPippo in ogni caso, anche se l’iscrizione in serie B fosse andata in porto, non sarebbe rimasto alla guida del club amaranto dopo il tradimento subito da Saladini e dalla dirigenza che nei mesi precedenti avevano smentito ogni accordo sottoscritto con l’allenatore. Dopo la fine del campionato con il playoff di Bolzano, più volte, almeno in tre occasioni, Inzaghi è stato vicinissimo ad annunciare le dimissioni. Inizialmente non avrebbe neanche dovuto partecipare al “ritiro” (se così lo possiamo definire) del Sant’Agata. Lui le dimissioni le aveva già date e le avrebbe annunciate pubblicamente insieme a quelle del suo staff: Pippo va via rinunciando a tutto lo stipendio e senza chiedere un centesimo. La situazione si è poi arenata nella trattativa per la rescissione del suo staff: i collaboratori del tecnico avevano trovato un accordo economico con il club per svincolarsi, ma poi anche in quel caso Saladini ha cambiato idea all’ultimo momento rimangiandosi l’accordo sulla cifra pattuita e pretendendo di tagliarla ulteriormente. E allora loro sono rimasti, e anche Pippo ha deciso di non lasciarli da soli con la squadra con cui aveva inseguito un grande sogno. E’ stata una scelta umana che in queste settimane ha ulteriormente unito questo gruppo di uomini veri: i calciatori hanno saputo sin dal primo giorno che Inzaghi non sarebbe stato il loro allenatore anche in caso di riammissione in serie B, tanto che Taibi ha già da più di un mese un accordo di massima con un altro allenatore (che non è Pippo Inzaghi ma si tratta in ogni caso di un profilo assolutamente adeguato alla categoria, dove tra l’altro ha fatto benissimo proprio con la Reggina).

Eppure il 17 luglio sul sito ufficiale della Reggina Saladini faceva pubblicare un comunicato in cui c’era scritto: “La Reggina 1914 comunica di avere confermato l’accordo siglato lo scorso anno con il mister Filippo Inzaghi ed il suo staff“. Su StrettoWeb scrivevamo subito che era l’ennesima frottola propinata agli allocchi per prenderli in giro, perchè non solo Inzaghi non aveva confermato alcun accordo, ma aveva già deciso di andar via proprio perchè Saladini – al contrario – aveva tradito l’accordo stesso, che prevedeva un progetto triennale per migliorarsi anno dopo anno e conquistare la serie A, e non certo che “la società punterà sui giovani talenti per consolidare il lavoro di affermazione sportiva e risanamento iniziato lo scorso anno” come invece si leggeva in quello stesso comunicato. Saladini, inoltre, non parlava con Inzaghi da mesi. Altro che “accordo“!

Qualche credulone continuava a dare così tanta fiducia a Saladini (parliamo di due settimane fa, quando il quadro era già chiarissimo!) eccitandosi per quei comunicati completamente falsi e addirittura accusando StrettoWeb, che invece forniva le notizie reali, di “remare contro” (?!?). Ma la verità sarebbe venuta a galla prima o poi. SuperPippo stava aspettando, ancora una volta, il momento giusto. E così è successo quello che è successo, la sconfitta al TAR e la manifestazione dei tifosi organizzata mercoledì 9 agosto al Granillo. Nel giorno del compleanno, del 50° compleanno, di Pippo Inzaghi. Carminello, storico capo ultras della Reggina, tagga Inzaghi su facebook per invitarlo: “ti aspettiamo mercoledì sera. Non abbiamo più lacrime, ma abbiamo TE e abbiamo il mondo”. Non ci sono dubbi, è il momento giusto. Come un cross di Cafù dal fondo della fascia, come un lancio di Pirlo dal cerchio di centrocampo, come l’uscita insicura di un portiere avversario. E’ il momento giusto, e Pippo Inzaghi non se lo fa sfuggire: “Verrò a salutare tutti voi è doveroso per me! E un giorno tornerò per completare l’opera… a mercoledì”. Pippo Inzaghi annuncia così in pubblico per la prima volta il suo addio, e saluterà nel modo migliore in linea con il suo stile: non dalle copertine di un rotocalco patinato ma in carne e ossa tra la gente, con la gente, parlando direttamente ai tifosi guardandoli negli occhi. E’ cresciuto da tifoso, ha sempre avuto un legame speciale con i tifosi e saluterà Reggio tra i tifosi, mercoledì sera, allo stadio Granillo. Un motivo in più per essere presenti in massa, per onorare e tributare un grandissimo campione di livello internazionale che a Reggio Calabria ha dato il cuore e lasciato tantissimo. Che poi sia anche il giorno del suo 50° compleanno, e che un profilo del calibro di Pippo Inzaghi decida di festeggiare il suo 50° compleanno con gli amici più intimi proprio a Reggio Calabria da allenatore dimissionario di una squadra che non esiste più, fa da cornice ad una realtà che neanche il più folle regista di fantascienza avrebbe mai potuto immaginare. Perchè Reggio Calabria è una città strana: ti strega, ti fa innamorare, ti incanta al punto da volerti trattenere, anche se ti chiami Pippo Inzaghi, anche se potresti essere padrone del mondo. Ma poi ti tradisce, ti pugnala alle spalle, ti svilisce e ti costringe ad andare via a malincuore. E’ la città più lontana da casa dove Pippo abbia mai lavorato, sia da calciatore che da allenatore. La prima città di mare: questo lo ha stregato. Ha pensato a lungo di rimanere a vivere qui anche dopo l’addio, come scelta di vita. Perchè – anche questo lo scriviamo su StrettoWeb da tempo – nonostante le numerose richieste, Inzaghi dopo la Reggina rimarrà fermo. Non allenerà finché non ci sarà un progetto che lo convincerà davvero, e dopo le ultime batoste professionali avute a Brescia e Reggio con Cellino e Saladini, pondererà molto di più ogni tipo di proposta. Ecco perchè è molto probabile che Pippo Inzaghi lo incontreremo ancora a passeggio sul Lungomare con la sua splendida Angela, che anch’essa s’è impegnata per Reggio con spirito di servizio, passione e grande senso civico. Quando non ci saranno più, ci mancheranno tantissimo. Con la consapevolezza che un giorno Pippo tornerà, “per completare l’opera”. Lo aspetteremo a braccia aperte, intanto mobilitiamoci per salutarlo come merita mercoledì sera al Granillo. Era semplicemente il momento giusto che lui stava aspettando. E fiutava da tempo che sarebbe arrivato, proprio come quando si aggirava intorno a quell’area di rigore con gli occhi da rapace.

La prossima serie B rimane con la “X”: il Brescia non è stato ancora riammesso

Un’altra notizia passata in sordina è che il Consiglio Federale, riunito venerdì 4 agosto dopo i verdetti del TAR, non ha ancora riammesso il Brescia al campionato di serie B. La casella che era della Reggina rimane con una X nell’organico del campionato e nel calendario della stagione. La FIGC ha ribadito che non effettuerà alcuna riammissione finché non arriverà la sentenza definitiva, cioè quella dell’ultimo grado di giudizio, che è quella del Consiglio di Stato in programma per il 29 agosto. La Lega di serie B dovrà decidere cosa fare: in base alle ultime indiscrezioni, sembra che il campionato inizierà regolarmente il 19 agosto senza le partite delle squadre coinvolte nei ricorsi. E quindi almeno nelle prime quattro giornate, fino alla sosta per le nazionali, salteranno tutti gli impegni che vedono il Lecco (contro cui ricorrerà il Perugia) e che hanno quella “X” contesa da Reggina e Brescia (prima giornata Pisa-Lecco e X-Modena, seconda giornata Lecco-Spezia e Palermo-X, terza giornata Como-Lecco e Sudtirol-X, quarta giornata Lecco-Catanzaro e X-Cosenza).

Ma a prescindere da ogni rilievo sul calendario, la notizia che la FIGC non abbia ancora riammesso il Brescia e aspetti il Consiglio di Stato tiene vivo uno spiraglio di speranza per la Reggina. La FIGC riconosce la giurisdizione superiore dello Stato e a quella delega la decisione su chi dovrà partecipare al campionato: la responsabilità è dello Stato e deve prendersela lo Stato. Non sarebbe la prima volta che il Consiglio di Stato ribaltasse il TAR, quindi la Reggina può giocarsi le sue carte. Ci sono 23 giorni di tempo. La situazione è disperata e, comprensibilmente, non ci crede più nessuno. Ma c’è ancora una partita e non si può pensare di non giocarla. E’ come se dopo aver perso tutte le precedenti, avessi ancora la possibilità di salvarti vincendo l’ultima: che fai, non scendi in campo? Non ci provi neanche? Ovviamente se hai perso tutte le precedenti significa che sei scarso e hai poche possibilità, ma ci sono 23 giorni di tempo proprio per cambiare modulo e metodo, magari anche protagonisti, e ribaltare i risultati precedenti. Bisogna cambiare strategia, bisogna coinvolgere le istituzioni locali e nazionali, bisogna smetterla di fare la guerra al sistema calcio e al contrario dare le dovute garanzie sul futuro. Esattamente come ha fatto il Lecco: era nelle stesse condizioni, è riuscito a ribaltare tutto seguendo la strategia opposta rispetto a quella della Reggina. Niente comunicati, niente finte cessioni, nessuna ascia di guerra: il Sindaco accanto al club, un continuo pellegrinaggio a Roma e in pochi giorni ha avuto tutti dalla sua parte ottenendo la riammissione.

Adesso anche per la Reggina c’è ancora un’ultima occasione, c’è tanto tempo e c’è anche un esempio che indica come si fa. E’ chiaro, Saladini?

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