Reggina, chi e cosa c’è dietro la (neonata) società Tyson 23 Ltd nominata da Ilari

Reggina, ennesimo mistero dietro Ilari e le sue dichiarazioni: chi e cosa c'è dietro la società Tyson 23 Ltd da lui nominata

StrettoWeb

Il day after, a freddo, è pure peggio. Probabilmente, così come Saladini a Sportitalia, anche Manuele Ilari ha peggiorato la sua posizione dopo le numerose interviste concesse ieri. Che significa? Che forse avrebbe fatto meglio a rimanere in silenzio. Restano tantissimi interrogativi, misteri, domande senza risposta e svariati dubbi. Tre di questi li abbiamo svelati ieri su StrettoWeb:

  1. Nell’atto notarile non c’è traccia del tanto decantato fondo: la cessione è avvenuta da Felice Saladini a Manuele Ilari;
  2. Lo stesso Ilari ha nominato ieri Gianluca Regali, della Leonori Spa, come futuro vice presidente, “con un fatturato da 150 milioni”. In tarda serata ha poi tenuto ad “auto-smentire” la sua stessa dichiarazione. Con Regali non se ne fa nulla (ammesso che ci sia mai stata qualcosa, o forse Ilari ha tirato fuori il nome senza il permesso dell’imprenditore?);
  3. Sempre Ilari ha affermato di star facendo da garante al fondo, che diventerà proprietario in caso di riammissione, con lo stesso Ilari scelto come Presidente. Ma qui, come precisato, entra in gioco il codice 512-bis del codice penale.

Fin qui, dunque, non si trova alcun riscontro alle sue parole. Senza dimenticare le risposte di Latella sul fondo di 20 milioni, quelle di Bandecchi chiamato in causa ma anche quelle di Brunetti e della famosa Pec con le motivazioni del mancato arrivo a Reggio (“non ha mai detto che teme per la sua incolumità? Devo leggere la mail? Allora non l’ha scritta lei? Prima di fare dichiarazioni rilegga quello che ha scritto…”).

A tutto ciò si aggiunge un ulteriore passaggio, sempre relativo al fondo. Nel lungo intervento ieri a Radio Febea, infatti, l’imprenditore romano afferma. “Saladini non vendeva al primo che capitava. Ha firmato un preliminare con la Guild Capital, che doveva poi portare un fondo, che andava dentro la Tyson 23 Ltd, che non aveva in quel momento ancora le copie degli atti notarili necessari tradotti e non avevano la firma del console. Erano impossibilitati, avevano urgenza per la cessione e, siccome dovevo rappresentare la presidenza, è stato chiesto un ulteriore sforzo al sottoscritto, da me accettato, di intestarsi le quote per una settimana, fino al Tar, che però poi è andato male”.

Ilari cita per la prima volta la società Tyson 23 Ltd. Parla al plurale (“non avevano la firma del console, erano impossibilitati”). Ma chi, esattamente? Facendo una veloce ricerca in rete, infatti, si può notare come la società Tyson 23 Ltd esista davvero, quella sì, anche se nell’atto notarile non c’è alcun traccia. Ed è anche vero che sia inglese, in quanto la sede legale segnalata è Brentford, distretto londinese. Il problema, però, è un altro: tale società è nata appena un mese fa, il 18 luglio 2023, e l’unico amministratore presente è Emanuele Ilari, nato nell’agosto 1981. Il nome è anche sbagliato, in quanto negli atti risulta essere Manuele Ilari.

Dunque: traccia della Guild Capital non c’è; Quaranta non si capisce che ruolo abbia in questa vicenda; Regali ha fatto una “toccata e fuga” e una neonata società londinese ha come unico amministratore Ilari.

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