Reggina, Taibi a StrettoWeb: “resto e porto una cordata seria per ripartire dalla serie D”

Reggina, Massimo Taibi è deluso e amareggiato "ma anche molto più combattivo di prima dopo questa batosta che mi ha tolto un pezzo di cuore". L'intervista completa

StrettoWeb

Massimo Taibi è deluso, amareggiato, anche arrabbiato. “Oggi mi hanno tolto un pezzo di cuore. Per me la Reggina è una storia fantastica, ce l’ho sulla pelle sin da quando ero calciatore, in questa città sono a casa, è qualcosa di mio e oggi ho preso una mazzata tremenda. Ho lottato come un leone in questi mesi perchè non volevo che finisse così. Avevo chiesto a tutti di parlare solo di serie B perchè volevo difenderla, quella serie B che avevamo meritato sul campo per il quarto anno consecutivo. E invece no“.

Ai microfoni di StrettoWeb, Taibi si sfoga ma rivela anche una notizia clamorosa: “io voglio rimanere a Reggio, anche in serie D. La categoria non mi interessa. Fino a questo momento non volevo neanche pensarci, adesso non c’è più niente da fare per la serie B quindi possiamo soltanto pensare al futuro. E io non vedo il mio futuro lontano da questa splendida città, da questa fantastica gente e soprattutto dall’amaranto della Reggina. Per questo motivo, ne ho già parlato oggi pomeriggio con il sindaco Brunetti, presenterò una cordata di persone serie e ambiziose con cui potremo ripartire dalla Serie D. Sono imprenditori che lavorano nel Nord Italia ma hanno origini reggine e sono molto legati a questa terra. Sarebbero entrati anche nella nuova società in caso di serie B, come soci della nuova cordata, ma adesso potranno prendere le redini per ripartire con il calcio a Reggio e io ne sarò garante. Domani li incontro e poi li presenterò alla città, faremo la nostra candidatura nel bando del Comune, poi se ci saranno persone migliori, più solide e forti, ben venga per la Reggina“.

Taibi, l’approfondimento sul futuro e la frecciata ai “chiacchieroni”

Adesso bisogna assorbire questa mazzata. C’è interesse per la Reggina. Sono stato avvicinato da una cordata di imprenditori che è interessata. Ci devo parlare, devo capire se ci sono i presupposti e se ci sono ci rimboccheremo le maniche, non per la mia carriera, ma per la Reggina, e ripartiremo“. Lo ha detto all’ANSA il direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della società contro la mancata iscrizione al campionato di serie B. “E’ una cosa che si farà a breve – ha aggiunto -. So che si farà il bando. Voglio che sia una cosa seria, che abbia un futuro, altrimenti non mi metto in mezzo“. Duro il commento di Taibi nei confronti della Figc. “È chiaro – ha sostenuto – che era una storia già segnata. Gli alti vertici del calcio ci avevano già segnati, per ammazzarci. Certo, ci sono stati anche degli errori della società. Non ho letto ancora la sentenza ma quello che mi ha più colpito è stato l’accanimento dimostrato dall’avvocato della Figc nei confronti della società. Gli avvocati del Brescia hanno fatto il loro lavoro, e questo ci sta. Ma il rappresentante della federazione avrebbe dovuto limitarsi al mancato rispetto dei termini. Ci sarà tempo e modo per parlare dei vertici del calcio, ma noi ora dobbiamo ripartire di nuovo“. Sul fronte giocatori “bisognerà rimboccarsi le maniche, umilmente, e andare a vedere che cosa si può fare. È solo una voglia e una volontà di ripartire“. “Se sono fiducioso? La cordata c’è. Se ce ne saranno altre – ha aggiunto Taibiben vengano, l’importante è che diano un futuro alla Reggina. Io per la Reggina non guardo la categoria. Spero che si ricominci bene. Basta approssimazione, basta con gente che parla in conferenza stampa, si fa bella, e chiacchiera. Servono fatti. Per fare i fatti nel calcio bisogna restare sempre con i piedi per terra e fare le cose passo dopo passo“.

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