Reggina, Taibi: “si paghino gli stipendi, da solo non ce la faccio. Ho sentito Ilari. E per il 29 sono fiducioso”

Le parole del Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi sulla situazione attuale del club amaranto

StrettoWeb

“Colgo l’occasione di ringraziare la città, i ragazzi della Curva, per la manifestazione dell’altra sera. E’ stato emozionante, c’era bisogno di sentire il calore e la voglia a volere la Serie B. Io posso dire che lavoro h24. Sono fiducioso per il 29, sarò un pazzo, sarò l’unico, ma è giusto essere uniti e prepararci a quell’evento in maniera serena e tranquilla”. Parola di Massimo Taibi. Il direttore sportivo della Reggina si dice fiducioso per il Consiglio di Stato, ma è anche abbastanza diretto e chiaro. A Radio Febea ha parlato di tantissimi argomenti legati al presente.

Taibi: “si paghino gli stipendi, ho bisogno di una mano”

“Vorrei però che mi desse una mano chi ha la situazione in mano, facendo i pagamenti dei dipendenti della cucina, dei segretari, della Comunicazione. Hanno diritto a ricevere lo stipendio. Non so chi deve pagare, mi interessa poco, ma se non ripristiniamo questo è difficile e io da solo non riesco. Sono stati pagati per un mese il dottore, il fisioterapista, quelli dei campi, i magazzinieri, ma ci sono gli altri, tutti hanno diritto a prendere i soldi. Da qua al 29 non possiamo sbagliare nulla”.

Taibi: “ringrazio Brunetti e Latella. E sulla questione degli ‘amici’…”

“Ringrazio Brunetti e Latella che stanno prendendo in mano la situazione. Latella parla solo ed esclusivamente di Serie B, se parla di amici è perché sa. Io faccio fatica, chiedo una mano, un aiuto, per ripristinare questo e far riprendere gli allenamenti. Ci dobbiamo credere, io da una parte, la gente dall’altra, poi le Istituzioni, ma serve l’intervento di chi ha in mano la società”.

Taibi: “ho sentito Ilari…”

“La vecchia proprietà la sento per il discorso legato alla causa. Della nuova ho sentito Ilari tra mercoledì e giovedì, per cose strettamente tecniche. Devono farci capire, metterci la faccia, fare i fatti. Basta poco perché il 29 è una bella partita da giocarsi, io sono fiducioso. Il 29, qualsiasi sia la decisione, decideremo il da farsi. In questo momento meno chiacchiere facciamo e meglio è. Se andrà male serve un proseguo e per questo le Istituzioni devono prendere in mano la situazione”.

“Con Ilari mercoledì ci siamo sentiti per discorso tecnico, allenamenti, ma non l’ho ancora conosciuto di persona. Serve però parlare di stipendi da pagare, ho bisogno di una mano. Mi auguro che Ilari possa essere il Presidente, l’importante è che si arrivi al 29 senza che nessuno avanzi soldi, dobbiamo essere sereni e tranquilli. Chi lo deve fare che lo facesse subito, a prescindere da chi sia”.

Taibi sulla messa in mora dei calciatori

“Se i calciatori hanno messo in mora la società è perché, ve lo posso assicurare, non c’erano determinate condizioni, anche se secondo me l’AIC li ha consigliati male. Tra vecchia e nuova proprietà, da qua al 29 devono subito chiarire la situazione”.

La sentenza e il futuro in caso di riammissione

“La sentenza? Se veniamo giudicati da un giurista, sono fiducioso, l’importante è che non sia una questione politica. Ho delle sensazioni e voglio essere ottimista. Poi, attenzione, anche al Tar le avevamo. Ovviamente se il 29 dovesse andare male, il 30 ci prendiamo la valigia e andiamo via”.

“E’ chiaro che partiremo da dietro, in caso di riammissione, ma a me al momento interessa salvare la categoria. Poi ci penseremo e nel giro di poco, di una settimana, di qualche giorno, per lavorare. Fare la squadra è l’ultimo dei problemi, non mi preoccupa. Siamo morti e dobbiamo resuscitare”.

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