Si è conclusa l’udienza al Tar del Lazio relativamente alla riammissione in Serie B della Reggina. Presenti anche Saladini e Ferraro. Confermata la sentenza nella giornata di domani. Oggetto del contendere è il tanto discusso comunicato 169/A. Nello stesso, relativo al Consiglio Federale del 19 aprile, si è definita la questione riguardante i termini dell’omologa e le scadenze da rispettare. Riprendiamo la parte più importante:
“Qualora siano intervenuti o intervengano provvedimenti di omologazione da parte della competente Autorità giudiziaria o equivalenti provvedimenti definitivi, con cui siano stabiliti esplicitamente effetti di esdebitazione, le società interessate dai suddetti provvedimenti devono:
- a) entro il termine perentorio del 20 giugno 2023 depositare presso la Co.Vi.So.C. copia conforme all’originale dei suddetti provvedimenti;
- b) entro il termine perentorio del 20 giugno 2023 osservare gli adempimenti previsti dai medesimi provvedimenti;
- c) osservare, per quanto non diversamente prescritto dai suddetti provvedimenti, gli adempimenti di cui ai Comunicati Ufficiali n.n. 65/A, 66/A, 67/A del 9 novembre 2022 e n. 142/A del 15 marzo 2023, nei termini ivi previsti”.
La Reggina, difesa dai suoi quattro Avvocati, ha riferito al Tar che questo comunicato sarebbe dovuto essere interpretato in modo più “elastico” e quindi la società non avrebbe dovuto pagare per forza quella cifra entro il 20 giugno. Dal canto suo l’Avvocato della Figc, Giancarlo Viglione, ha invece ribadito la posizione della Giustizia Sportiva: la scadenza da rispettare era quella del 20 giugno. Puntato il dito, ancora una volta, sulla non definitività dell’omologa per via dei ricorsi pendenti di Inps e AdE (udienza il 25 settembre). Ricordiamo che contro il club ci sono tre parti in causa: Figc, Brescia e Coni.
In chiusura di udienza il Giudice Arzillo è stato molto duro con gli Avvocati Figc e Coni, li ha interrotti e li ha invitati a concludere dicendo: “abbiamo capito la vostra posizione”. Poi lo stesso ha tenuto ad evidenziare che il caso Chievo – chiamato in causa da Viglione e su cui lo stesso Arzillo aveva deciso allora – è diverso da quello della Reggina. La posizione di Arzillo è sembrata abbastanza diversa da quella attuata dagli organi sportivi in queste settimane. Duro con Figc e Coni, ha ribadito alcuni concetti sin dall’inizio. Lui stesso ha poi precisato che la sentenza sarà domani.
Proprio alla luce di queste ultime considerazioni ci sentiamo di ribadire le sensazioni positive già espresse nei giorni scorsi relativamente a un buon esito della sentenza. Non resta però, a questo punto, che attendere domani.