Reggina verso la riammissione in serie B? Cellino è “nervoso e preoccupato, teme il ribaltone al Consiglio di Stato”

Reggina, la preoccupazione di Cellino alimenta le speranze della riammissione in serie B: il Consiglio di Stato potrebbe ribaltare la sentenza del TAR

StrettoWeb

Chi è vicino a Cellino parla di un nervosismo e di una preoccupazione circa il Consiglio di Stato. Si teme il ribaltone clamoroso che possa riammettere la Reggina e questa paura sta tenendo fermo qualsiasi gioco sia per la C che per la B con le Rondinelle che al momento sono bloccate”. La rivelazione arriva da Tuttosport, che racconta di un Cellino particolarmente preoccupato di un ribaltone al Consiglio di Stato al punto da tenere il Brescia in un limbo che sta provocando la dura contestazione di tifosi e giornalisti.

Nonostante l’esclusione della Covisoc poi confermata dal Consiglio Federale, dal CONI e dal TAR, la Reggina non deve quindi perdere le speranze. Al 29 agosto mancano ancora due settimane ma la possibilità di essere riammessi in serie B c’è e per questo è fondamentale che Ilari e Saladini si prodighino per raccogliere l’appello di Taibi, mettere la squadra nelle condizioni di potersi tornare ad allenare al Sant’Agata e farsi trovare pronti in caso di riammissione. Se il ricorso dovesse essere accolto, la Reggina avrà due sole settimane di tempo (grazie alla sosta per la Nazionale) prima di scendere in campo e dovrà ristrutturarsi da zero dopo quest’estate terribile. Fondamentale, quindi, preparare tutto già da prima affinché al 29 agosto l’eventuale ribaltone del Consiglio di Stato non colga alla sprovvista la società amaranto. Saladini e Ilari chiariscano innanzitutto chi sarà il proprietario, evitando di mettersi a litigare dopo l’eventuale riammissione, e ristrutturino la società, paghino gli arretrati con i dipendenti e diano alla squadra la possibilità di allenarsi.

Il ricorso depositato dai legali del club sarà stavolta focalizzato sull’unico punto contestato dal TAR, e cioè le tempistiche del pagamento dei 757 mila euro dello stralcio dei debiti previsto dall’omologa. Gli avvocati faranno valere la buona fede di Saladini che al 20 giugno ha onorato oltre 6 milioni di euro di pagamenti federali, interpretando come non perentoria la scadenza dello stralcio degli altri 757 mila euro non pagati in quella data ma comunque versati pochi giorni dopo la comunicazione di esclusione da parte della Covisoc. Gli esperti assicurano che “in punta di diritto” la Reggina non potrà che essere riammessa. I precedenti di CONI e TAR non fanno ben sperare, ma “hanno comunque ristretto il campo su questa sola mancanza su cui adesso gli avvocati potranno fare piena luce dimostrando le ragioni del club”. Ma la spinta più grande ad essere fiduciosi è proprio il nervosismo e la preoccupazione di Cellino. Ecco perchè è fondamentale farsi trovare pronti. In caso di riammissione, non ci saranno più scuse e alibi.

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