Nelle settimane scorse sono stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico presso il Reparto di Urologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. L’intervento, effettuato con tecnica robotica, è stato molto impegnativo (è durato circa nove ore) ed ha consentito di risolvere una situazione che, in fase di diagnosi, si era delineata molto critica.
Al di là delle sensazioni interiori maturate, destinate a restare confinate nell’ambito personale e familiare, sento di dover invece condividere in modo ampio alcune scoperte fatte da chi, come me, aveva avuto fino a qual momento la fortuna di non dover fruire del Servizio Sanitario se non per aspetti di “ordinaria amministrazione”.
Nel corso del mio soggiorno di complessive quasi tre settimane (tra fase diagnostica e operatoria), attraverso i reparti nei quali ho avuto modo di “transitare” per aspetti relativi alla mia patologia, ho scoperto un Ospedale ordinato, ben tenuto, dotato di attrezzature nuove, macchinari tecnologicamente all’avanguardia e, nella sostanza, efficiente ed efficace.
Nel Reparto di Urologia, dove ho “soggiornato” per gran parte del tempo trascorso in ospedale, al di là della eccezionale valenza dal punto di vista medico, ho trovato un’assoluta disponibilità da parte del personale sanitario e, aspetto forse mai adeguatamente apprezzato, il sorriso di tanti OSS ed infermieri, fin dal primo incontro delle 6 della mattina.
Desidero ringraziare il Dott. Edoardo Sgrò, Direttore del Reparto e dell’equipe chirurgica il quale, al di là delle sue straordinarie qualità professionali, è sempre stato disponibile nel rispondere ad ogni mia domanda. Desidero ringraziare infine i medici ed in particolare coloro con i quali mi sono più spesso rapportato, il Dott. Sergi e la Dott.ssa Bevacqua, nonché tutto il personale paramedico del reparto.