“Siamo la mafia”: Calderoli è vittima di Scherzi a parte? Oppure è una puntata de L’onore e il rispetto?

"Con la nostra potenza di fuoco noi ti uccideremo. Siamo la mafia, non ci costa niente uccidervi": il messaggio contro il ministro Calderoli

StrettoWeb

Siamo la mafia“. Ma sul serio? Cioè, sul serio stiamo credendo a questa pseudo minaccia e stiamo smuovendo il mondo, l’antimafia, i messaggi di solidarietà e compagnia bella per una cosa simile? Sono indecisa se questa faccenda mi sembra più una trovata di Scherzi a parte, o una puntata de L’onore e il rispetto, quel telefilm di Canale 5 che andava in onda qualche anno fa il cui protagonista, Tonio Fortebracci, l’avrei visto bene a pronunciare questa frase come solo Gabriel Garko può fare, ovvero imitando l’accento siciliano come se fosse un americano in vacanza: “S-i-a-m-o-l-a-m-a-f-i-a“. Peccato non possa allegarvi un audio per farvi meglio comprendere cosa intendo.

Ora, Roberto Calderoli dice di aver ricevuto una sorta di pizzino, che qualcuno esagerando chiama messaggio minatorio, con scritto: “Se non la smetti di attuare la politica di genocidio nei confronti del Sud, con la nostra potenza di fuoco noi ti uccideremo. Siamo la mafia, non ci costa niente uccidervi“. E io credo al ministro leghista, beninteso. Non penso che il pizzino sia “autoprodotto” come qualcuno insinua. Credo che gli sia stato inviato sul serio, ma penso anche che prendere seriamente un messaggio simile è da ingenui. O da gente che non sa, e non conosce, cosa sia la mafia.

A parte che io una mafia che si autodefinisca mafia, pubblicamente, ancora non l’ho mai vista. Ma tant’è, al giorno d’oggi dove la fluidità è tutto, anche questo diventa possibile. Però, “la nostra potenza di fuoco” che roba è? Si saranno ispirati a Dragon Ball, quando Goku si trasforma in Super Sayan. E non me ne vogliano i cultori del genere se ho fatto il paragone sbagliato, ma quella espressione mi fa venire in mente due manine congiunte dalle quali si sprigionano fiamme distruttive.

Io non ho paura delle minacce, non mi spavento e vado avanti fino a quando non avrò realizzato l’autonomia regionale. E poi dopo andrò a fare il pensionato sul mio trattore“, ha commentato il ministro Calderoli sui social. Ma io credo, con tutto il rispetto per chi dovrà indagare su questa vicenda, che il ministro possa dormire sonni tranquilli: chi ha scritto quel bigliettino sarà un comico, o qualcuno che la mafia l’ha vista solo nelle serie televisive.

E ancora più di Calderoli volevo tranquillizzare chi sta correndo a inviargli messaggi di solidarietà, soprattutto da Calabria e Sicilia: anche voi, che vivete in regioni dove la mafia è purtroppo cosa nota, fate finta di credere a questa barzelletta camuffata da minaccia?

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