La storia di Sant’Eufemia d’Aspromonte rivive grazie a Domenico Forgione | FOTO

Sant'Eufemia d'Aspromonte ha vissuto una due giorni di Storia e aggregazione grazie all'Associazione Aspromonte e allo storico Domenico Forgione

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StrettoWeb

Quelli appena trascorsi a Sant’Eufemia d’Aspromonte sono stati giorni all’insegna della rivisitazione storica per la comunità eufemiese, attraverso le sue origini e la sua cultura. Grazie alle iniziativa ideate dall’Associazione Culturale Aspromonte, il prof. Domenico Forgione ha condotto per mano i suoi concittadini attraverso gli anni e i secoli, guidandoli nei meandri della Storia nota e meno nota. Alcuni dei momenti salienti sono visibili nella gallery fotografica sfogliabile in alto.

Un’interessante “passeggiata storica“, che come dice lo stesso Forgione “è stata una piacevole sorpresa“, ha visto i partecipanti camminare per le vie del paese con soste in prossimità di pannelli affissi per l’occasione, recanti la storia di un luogo o di una persona particolarmente significativi per la storia della comunità.

Dalla “Nucarabella” alla pineta comunale, i partecipanti hanno affrontato un autentico viaggio nel tempo, non a caso iniziato nel “Paese Vecchio” e concluso nel rione “Pezzagrande”, dopo avere attraversato il “Petto”spiega Domenico Forgione attraverso le proprie pagine social. Il percorso che si è snodato lungo le vie del paese ci ha consentito di attraversare due secoli di storia e di soffermarci, nei nove punti di installazione dei cartelli illustrativi, sugli avvenimenti e sui personaggi che hanno fatto la storia di Sant’Eufemia. Una sorta di “museo all’aperto”, che offre una prospettiva inedita di racconto e potrebbe rivelarsi – questo è il mio auspicio – uno strumento di divulgazione efficace in chiave didattica“.

“Sant’Eufemia d’Aspromonte nell’età contemporanea”

Il libro di Domenico Forgione “Sant’Eufemia d’Aspromonte nell’età contemporanea” è stato invece presentato ed illustrato nella pineta comunale, di recente rimessa a nuovo dopo tre anni di incuria grazie all’impegno dell’amministrazione eufemiese. “Questo libro è la conclusione di un ciclo di studi degli ultimi 15 anni, a compimento delle altre pubblicazioni – racconta Forgione a StrettoWeb – rispetto alle quali questo libro approfondisce e revisiona altre questioni. Lo scopo è quella di mettere un punto su queste ricerche. Il libro “Sant’Eufemia d’Aspromonte nell’età contemporanea” è nato poi anche per altre esigenze, come riportare i contenuti di testi e opuscoli che si trovano solo in qualche biblioteca, e noi che siamo di Sant’Eufemia non abbiamo modo di poterli consultare nell’immediatezza“.

Il testo di divide in tre parti. La prima parte è quella prettamente storica, la seconda parla del costume e della società eufemiese nel corso del tempo e la terza sono le biografie. “Vi è una parte antologica – spiega Forgione – in particolare con una lettera che lo storico Vittorio Visalli invia, dopo il terremoto del 1894, al direttore di una rivista di Messina“. C’è poi l’aspetto, concreto e sempre attuale, delle testimonianze orali, “soprattutto per i medaglioni biografici ho intervistato persone che hanno vissuto le vicende in prima persona – ci spiega lo storico eufemiese –. Per la rivista Incontri, ad esempio, ho intervistato il direttore dell’epoca, Nino Giunta“.

Ritratti

Fra i ritratti di personaggi che hanno segnato e fatto la storia di Sant’Eufemia spiccano, oltre alla dinastia dei Tripodi, anche le figure di Don Pepè e di Giuseppe Maria Muscari. La scelta di parlare di Don Pepè, spiega il ricercatore, è dovuta sia “al peso del personaggio nella storia eufemiese, sia perché bisognava rendere giustizia ad una personalità che ha segnato questa comunità“. Vi è in particolare, nel libro, una parte emozionante su Don Pepè, scritta da Luigi Crea, che fa rivivere un personaggio il cui ricordo non è mai scomparso. E d’altronde, spiega Domenico Forgione, “è il compito di un intellettuale ridare dignità ad una comunità“.

Giuseppe Maria Muscari, invece, fu un eufemiese eccellente. “Amico intimo di un Santo, Alfonso Maria de’ Liguori, zio di Carlo Muscari, rettore del Monastero Basiliano di San Bartolo, visse alla fine del 1700“.

Sant’Eufemia e la ricerca storica

Questo libro, negli intenti del proprio autore, dovrebbe chiudere dunque un ciclo, o quanto meno completarlo. Grazie alle sue ricerche presso l’Archivio di Stato, sui giornali, sulla Rivista Incontri che Forgione definisce “una miniera“, e grazie alle interviste e alle testimonianze, lo storico è riuscito a delineare le vicende che hanno segnato e dato forma alla propria comunità. Tante storie per giungere ad una Storia.

Ma siamo certi che non finisce qui. “C’è un vuoto nelle fonti, tra gli anni ‘20 e ‘30 – conclude Domenico Forgione – e ci vorrebbe un archivio che possa aiutare a colmare le lacune“.

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