Così Brunetti e Versace hanno promesso la Dante Alighieri a chi prende la Reggina: la LETTERA

Due giorni fa la lettera di Brunetti e Versace che improvvisamente lancia l'allarme sulla Dante Alighieri e sentenzia che "l'unica âncora di salvezza è l'ingresso nella compagine sociale di un solido soggetto economico del mondo universitario privato". Oggi i due principali colossi del mondo universitario privato fanno domanda per la Reggina

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Che ci sia l’Università per Stranieri ‘Dante Alighieri’ di Reggio Calabria nel piatto del bando del Comune di Reggio Calabria sulla Reggina ormai lo hanno capito anche i muri. Non è un caso che gli unici due contendenti ad aver presentato regolarmente la domanda siano i due colossi delle università private d’Italia; non è un caso che questo passaggio arrivi proprio mentre le massime istituzioni pubbliche (Ministero, Regione e Università Mediterranea) abbiano intrapreso il percorso per inglobare la Dante Alighieri nell’ateneo reggino trasformandola in un’università Statale, con tutte le relative garanzie del caso.

Ma soprattutto non è un caso che proprio due giorni fa, il 5 settembre, a bando per la Reggina già pubblicato e a 48 ore dalla sua scadenza, Brunetti e Versace in persona abbiano inviato una lettera che di seguito riportiamo in originale. La lettera è indirizzata al Presidente del Consiglio di Amministrazione della Dante Alighieri, Pietro Aloi, al vice Presidente della Regione Calabria Giusi Princi, al Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Ninni Tramontana e al Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Proprio nelle ore clou sul salvataggio della Reggina, i due sindaci scrivono che “con la presente, nella qualità di legali rappresentanti pro tempore del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, intendiamo consegnare alla Loro attenzione alcuni interrogativi e riflessioni sulla attuale situazione della Università per Stranieri Dante Alighieri. […] L’esplosione nei mesi scorsi dei gravi problemi economici dell’Ateneo hanno spinto queste Amministrazioni a seguirne più intensamente le vicissitudini e ad approfondire alcune dinamiche interne agli organi rappresentativi dello stesso e, da queste analisi, è emersa non solo una profonda frattura tra i soggetti fondatori ma anche l’incertezza sui soggetti effettivamente soci. […] Tanto premesso e tenuto conto che la presenza di studenti stranieri già prima della esplosione della pandemia da Corona Virus, si era fortemente contratta, si osserva che la Università Dante Alighieri non può sopravvivere e funzionare con gli esigui contributi economici, diretti o indiretti, degli Enti Pubblici soci e che la federazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria potrà avvenire solo se sarà garantito un cospicuo supporto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, e, pertanto, appare chiaro che l’Università per Stranieri dovrà, una volta chiarita definitivamente chi sono i soci che hanno diritto a sedere in seno ai due C.d.A. e a deciderne le sorti, allacciare o riallacciare i rapporti con i soggetti che siano in grado di garantire l’incoming di studenti stranieri che vogliano imparare e approfondire la lingua e cultura italiana e acquisire le relative legittime certificazioni. Solo a corollario di una consolidata attività di tale natura si potrà immaginare di fare nuovamente funzionare l’Ateneo. Diversamente, l’unica âncora di salvezza è l’ingresso nella compagine sociale di un solido soggetto economico del mondo universitario privato che inietti risorse nuove che garantirebbe, non solo il mantenimento dei corsi già esistenti, ma anche la nascita di altri che ne assicurino lo sviluppo, non mutandone, però, la sede e la natura“.

E’ chiaro? Due giorni fa i Sindaci Brunetti e Versace scrivono ufficialmente a tutti gli enti che l’unica salvezza della Dante Alighieri sarebbe consentire l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione dell’ateneo “di un solido soggetto economico del mondo universitario privato“. E oggi due colossi del mondo universitario privato fanno domanda per rilevare la Reggina.

Di seguito il documento originale:

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