Il delirio dei No Ponte: vogliono ciò che combattono

I No Ponte si riuniscono di nuovo in corteo a Messina ma non capiscono, ancora, che tutto ciò che combattono è ciò che vogliono

StrettoWeb

Vogliono il lavoro per il Sud ma non vogliono il Ponte sullo Stretto. Vogliono salvaguardare l’ambiente, ma preferiscono tenersi gli inquinanti traghetti. Dicono di amare la loro terra, che sia essa Calabria o Sicilia, e poi scelgono di lasciarla affossare nella propria colpevole mancanza di sviluppo. Ma insomma, viene da chiedersi, che vogliono i No Ponte dalla vita?

Ora, giusto per non perdere l’abitudine, hanno avviato un’altra chiamata alle armi e si riuniscono per un altro, utilissimo (!), corteo. Ma questa volta organizzato con largo anticipo onde evitare le pessime figure delle altre volte. A rispondere sono già stati tanti gruppi di simpatizzanti e pseudo ambientalisti, come anche hanno risposto Europa Verde, M5S, PD, Sinistra Italiana. Poi però bisogna vedere quanti, fra i tesserati di questi partiti, prenderanno parte alla manifestazione prevista nientemeno che per sabato 2 dicembre a Messina. Da qui fino al due dicembre, siamo certi, una bella armata Brancaleone riusciranno a metterla su. Giusto per il gusto di dire “Eravamo in tremila“, e poi scopri scopri erano quattro gatti, come già successo in passato.

Ma cosa vogliono questi? Secondo un comunicato diffuso oggi, i No Ponte ritengono necessario “mobilitarsi per opporsi alla sua costruzione e lottare affinché le risorse pubbliche vengano utilizzate al Sud per migliorarne le infrastrutture esistenti, per la messa in sicurezza dei territori, per la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, per la realizzazione di opere tecnicamente fattibili ed economicamente sostenibili, per il sostegno al reddito di quanti sono ai margini del mondo del lavoro e della società, per il rilancio di servizi essenziali come gli interventi sociali, la sanità, la scuola, la gestione dell’acqua, minacciati dall’incombente autonomia differenziata che allargherebbe il divario tra Nord e Sud“.

E insomma, qualcuno glielo dice a questi che tutto ciò che vogliono saranno conseguenza del Ponte sullo Stretto e che invece la politica “nopontista” che ha dominato questo Paese negli ultimi paesi non ha portato allo sviluppo tanto agognato?

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