Le manie di persecuzione dei No Ponte e quell’arrampicamento sugli specchi che sa di fallimento

I cavernicoli tornano all'attacco ma si smascherano da soli: il Ponte sullo Stretto non lo vogliono solo perché non apprezzano chi lo farà, ovvero il governo

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È tutto connesso, c’è un progetto preciso di Salvini e del governo Meloni: al Sud, alla Calabria, vanno il più possibile sottratti i fondi PNRR per le infrastrutture, si deve rimandare tutto alla ricerca di fondi ulteriori, ci si deve accontentare – nell’oggi – dell’illusione “Ponte sullo Stretto“. “Tutto deve essere assoggettato all’inizio dell’Opera. Questo conta, iniziare! Non conta realizzarlo davvero (anche perché non ci sono i 15 miliardi e più che servirebbero e non ne è programmato il reperimento)“. Comincia così un esilarante, o se vogliamo delirante, comunicato stampa diffuso oggi dal PD di Villa San Giovanni e il tema è sempre quello: il Ponte sullo Stretto.

Il testo, ai limiti del complottismo, parla di temi ormai già sviscerati e di fake news sul Ponte già smascherate. Riportiamo integralmente la lista di ‘cose’ negative che, secondo il PD, il Ponte potrebbe comportare per Villa San Giovanni:
1) l’abbandono dell’appalto sul lungomare, finalizzato al mascheramento dell’ecomostro di Cannitello;
2) la fine della speranza di liberare la città dall’inquinamento con il Porto a Sud;
3) la realizzazione di nuovi “ecomostri” funzionali agli espropri, alla cantierizzazione delle aree per il Ponte;
4) la dequalificazione dell’intero territorio destinato a tramutarsi nella “città sotto il Ponte”“.

Ora, il punto è questo: c’è una legge di Governo, una legge firmata anche dal presidente della Repubblica, una legge ormai concreta, effettiva, reale. E questi che fanno? Vogliono ancora il dibattito. Chiedono di essere presi in considerazione, il che sarebbe anche giusto, se di Ponte sullo Stretto si parlasse solo da un anno. Ma sono decenni che se ne discute. Decenni! E ancora il PD vuole dibattere.

E poi scrivono: “la priorità è il Ponte e tutto il resto viene asservito, è funzionale allo scopo primario“. Mentre noi ci chiediamo: e quindi? Qual’è il problema? Il Ponte sullo Stretto farà da traino a tutto il resto e Villa San Giovanni, sul territorio, sarà il comune che più ne trarrà vantaggio.

Parlano poi di salute e “qualità della vita deteriorata“, come se ora Villa non fosse piegata dallo smog. Mentre, come gli esperti hanno più volte precisato, con il Ponte l’ambiente potrà solo trarne vantaggio. Ma d’altronde un comunicato stampa che conclude sputando letteralmente su una vera opportunità di crescita per il territorio solo per presa di posizione politica si commenta da solo. “Salvini ci dice che nella prossima primavera ci sarà la posa della nuova “prima” pietra del “nuovo” Ponte, quello che ha sostituito la precedente illusione berlusconiana – scrive il PD villese –. Se non fosse tragico, non sarebbe tutto profondamente ridicolo? Non ci basta lo sfregio della variante di Cannitello? Quante altre “prime pietre” d’inciampo dovranno subire i villesi?“.

Quest’ultimo passaggio, lasciatecelo dire, si commenta da solo: non c’è il minimo interesse verso il territorio ma solo un’avversione politica nei confronti dei propri avversari. E questo affosserà il territorio, in nome di una guerra senza alcun senso all’unica opera in grado di rialzare le sorti di questo martoriato territorio.

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