Messina, c’è entusiasmo nonostante la beffa di ieri. E si vede già la mano “zemaniana” di Modica

Dopo le peripezie estive societarie, si è tornato a far parlare il campo. Con un allenatore che ha mostrato sin da subito il suo passato "zemaniano"

StrettoWeb

Diciamolo chiaramente: se all’82’ stai vincendo 3-1, e non per caso, chiudere il match con un punto non può che farti storcere il muso. Lo sa, il Messina, che aveva praticamente assaporato la vittoria contro la capolista Turris, capace di battere agilmente due delle favorite, Benevento e Crotone in casa. Una partenza sprint dopo 10 minuti, il tris a inizio ripresa che aveva nuovamente riallungato le distanze. Poi la beffa in quel finale pazzo.

In ogni caso, e proprio per via dell’andatura e della prestazione, a Messina si respira comunque un buon entusiasmo in questo avvio di campionato. Dopo le peripezie estive societarie, si è tornato a far parlare il campo. Con un allenatore che ha mostrato sin da subito il suo passato “zemaniano”. Tanti gol fatti, altrettanti subiti. Ci si diverte, vero, alla faccia di quell’equilibrio che ancora manca. Certo: di Zeman ce n’è uno solo, ma gli anni di Modica come suo secondo hanno sicuramente instillato alcuni dettami nelle idee di gioco dell’attuale allenatore dei peloritani.

E, per ora, la gente di Messina lo ha apprezzato, anche in virtù del suo passato vincente sullo Stretto. Il gioco di Modica esalta gli attaccanti, per la felicità di due dei colpi importanti, Plescia ed Emmausso, non per niente già andati a segno ieri. La gente lo ha apprezzato, dicevamo, e lo dimostrano i circa 3 mila spettatori presenti ieri, un numero non esaltante per una piazza come Messina ma di certo importante alla luce dei numeri degli ultimi anni. Mantenendo acceso l’entusiasmo, e con un gioco esaltante e divertente, unito alla conferma di qualche big della scorsa stagione, magari il Messina potrebbe evitare la salvezza sul filo di lana delle ultime due stagioni, provando ad ambire a qualcosa di più.

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