“Il tragico contatore relativo ai morti sul lavoro continua, anche nel nostro territorio, ad aumentare senza sosta. La strage degli innocenti caduti sul lavoro prosegue drammaticamente. L’ultima vittima di questa indecente mattanza è lo stimato operaio di Patti Giuseppe Milici, morto drammaticamente a seguito di una caduta da una scala. Il povero Milici segue di pochi pochi giorni la morte del lavoratore Tindaro Munafò, caduto da un ponteggio. Non ne possiamo più. Diciamo basta e chiediamo azioni di contrasto sulla sicurezza per fermare questa strage infinita”, è quanto hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.
“In tal senso, ribadiamo, ancora una volta, la necessità di prevedere il reato di omicidio sul lavoro. Si tratta di una misura necessaria ed indispensabile poiché è inammissibile andare a lavorare per guadagnare un modestissimo salario e non farvi più rientro: si tratta di uno sfregio che dovrebbe portare alla rivolta di tutte le coscienze. In questo senso, esprimiamo profonda solidarietà e vicinanza alla famiglia del povero Giuseppe Milici che sta vivendo un enorme dolore”, concludono.