I No Ponte e quel paragone con “Il quarto stato”: se i radical chic ci insegnano la povertà

Ad inizio dicembre si svolgerà un altro corteo dei No Ponte e per promuoverlo si sono rifatti a "Il quarto stato" di Pellizza da Volpedo

StrettoWeb

Va bene. Si ride si scherza, ci si prende in giro a vicenda: noi li chiamiamo cavernicoli, loro ci assegnano un premio che in effetti meritiamo, e via così. Ma c’è un limite a tutto. I No Ponte ne hanno fatto un’altra delle loro e noi, di certo e in piena coscienza, non possiamo stare qui a guardare. Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, c’è un’altra chiamata alle armi in corso: si riuniscono di nuovo in corteo per protestare contro l’unica infrastruttura che, da sola, potrebbe risollevare le sorti di Calabria e Sicilia: il Ponte sullo Stretto.

Il corteo si svolgerà ad inizio dicembre, ma il tam-tam promozionale è già partito, perché stavolta non vogliono rischiare di essere i soliti quattro gatti. E per promuovere l’iniziativa che ti inventano? Una locandina nella quale si paragonano, loro, a “Il quarto stato“, ovvero il celebre dipinto di Pellizza da Volpedo che rappresenta un gruppo di braccianti in protesta contro la privazione dei loro diritti, contro gli abusi e contro la fame.

Ora, andando ad analizzare i gruppi politici e le associazioni che prenderanno parte invece al corteo dei No Ponte risulta lampante come a fare “le suffragette de noantri non saranno di certo dei poveri operai, anzi! Si tratta perlopiù, sebbene ovviamene non del tutto, dei soliti radical chic, quelli con i maglioni “stile povero” che costano 300 euro, o quelli con mamma notaio e papà imprenditore che scelgono di vivere in maniera minimal negli appartamenti in centro regalati da mammà, tanto per capirci. E allora no, “Il quarto stato” proprio no. Sarebbe una bestemmia, di quelle enormi.

I No Ponte e il diritto alla mobilità

I No Ponte non sono spinti da fame, volontà di riscatto o diritti negati. L’unica forza propulsiva che guida coloro che si sono autodefiniti nemici del Ponte sullo Stretto sono le ideologie politiche. Altro che ambiente, rischi idrogeologici o altro. Il Ponte non lo vogliono perché a concretizzarlo sarà un governo di destra. Il promotore sarà un leghista, e diventerà una medaglia al valore del Governo Meloni. Tutto qui. Altro che Quarto Stato. Questi sono radical chic che non accettano un simile smacco e portano avanti una battaglia in barba ai diritti – quello alla mobilità in primis – di tutti i cittadini di Sicilia e Calabria.

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