Obbligo scolastico, arriva la stretta del Governo: carcere per i genitori se i figli non vanno a scuola

La bozza del dl Caivano verrà presentata oggi nel pre-consiglio dei ministri e, tra le nuove misure, prevede pene severissime per contrastare il disagio giovanile

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Il governo Meloni pronto a rivoluzionare il tema “scuola” per contrastare il disagio giovanile: a seguito dei recenti episodi di violenza (verbale, fisica e sessuale) i quali, sempre più spesso, coinvolgono minorenni, ecco pronta una nuova misura che verrà presentata oggi nel pre-Consiglio dei ministri. Un manovra forte che riguarderà soprattutto l’obbligo scolastico e che coinvolgerà anche i genitori.

Il dl Caivano: Daspo urbano

Nello specifico, il Governo sta lavorando sul dl “Caivano”, a seguito degli stupri commessi al Parco Verde: la bozza del disegno prevede quindi la possibilità di Daspo urbano e avviso orale per i minori che abbiano compiuto il 14esimo anno di età. “Ai fini dell’avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età” si legge all’articolo 4 della bozza.

Vietato l’uso di cellulari e social

In aggiunta al Daspo e all’avviso orale, arriva anche il divieto di utilizzo dei cellulari anche se il soggetto “risulta condannato anche con sentenza non definitiva”. In questo caso il questore, potrebbe decidere per il veto assoluto o parziale dell’utilizzo di dispositivi elettronici e piattaforme social. Il divieto potrà avere una durata non superiore ai 2 anni “con l’individuazione di modalità applicative compatibili con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento”.

Stretta scolastica: pene severe anche per i genitori

La misura più “stringente” pare arrivi però per i genitori dei minorenni non adempienti all’obbligo scolastico. Il dl Caivano infatti, parla di una pena da scontare in carcere per “chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni”. Inoltre, vi è la perdita dell’assegno di inclusione in caso di inadempienza. E se non è carcere, allora arriva la sanzione: se il minore al di sopra del 14esimo anno di età viene sottoposto ad ammonimento, i genitori potranno ritrovarsi a dover pagare una multa fino a mille euro.

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