Palermo, puoi sognare! Guarda Girona, altro gioiello di City Group: 2° in Liga con l’ex Reggina Stuani

Il Girona è secondo in Liga, davanti al Real e dietro al solo Barcellona: la società catalana è una delle tante dell'impero City Group, come il Palermo. Che adesso sogna...

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E’ a un passo da Lloret de Mar e Barcellona, è l’ultima provincia della Catalogna a “toccare” con la Francia, ha 100 mila abitanti e da qualche settimana sta vivendo un sogno. Se a Lloret ballano i turisti nella movida notturna, a Gerona ballano i tifosi nel piccolo ma accogliente stadio di Montilivi (13.450 posti). Il Girona, la prima squadra cittadina, è secondo con una gara in meno in Liga, davanti al Real e dietro al solo Barcellona, che questa sera può nuovamente scavalcare battendo il Villarreal e tornando a guardare tutti dall’alto. Dettaglio? E’ una delle tante società gestite dall’impero City Group. E il pensiero non può non andare al Palermo, che ieri ha sbancato Venezia ritrovando bomber Brunori e agguantando la seconda posizione cadetta.

Girona fino a otto anni fa non aveva neanche idea di cosa fosse la Serie A, in Spagna Primera Division. Una vita dalla Segunda in giù. Anzi, neanche. La cadetteria l’aveva ritrovata nel 2008, a 49 anni dall’ultima volta. Poi, nel 2016, il grande sogno: la Liga, per la prima volta. Ed è qui che entra in gioco l’Universo City Group. La proprietà del club catalano è così gestita: City Football Group (44.3%), Girona Football Group (44.3%) e Marcelo Claure (11.4%). Tra i protagonisti c’è anche Pere Guardiola, fratello del più noto Pep che qualche chilometro più a Sud ha fatto la storia con i blaugrana e che adesso guida con successo la società più forte dell’impero emiratino: il Manchester City.

Grandi investimenti, ma con programmazione: e così il Girona si salva al primo anno sfiorando l’Europa, retrocede in B, ci rimette qualche anno per tornare in Liga e in questa stagione, dopo la salvezza dello scorso anno, guarda quasi tutti dall’alto. Tra i protagonisti in campo c’è un calciatore che in Spagna ha trovato la sua consacrazione, portato però in Europa dalla… Reggina. Christian Stuani. Sì, sempre lui, una delle tante grandissime scoperte intercontinentali di Lillo Foti e della sua fitta rete di scouting. Lo prelevò dall’Uruguay, aveva i numeri e si vedeva, ma pagò il lento ambientamento e una retrocessione che scompaginò i piani societari. In Spagna, però, Stuani è esploso definitivamente e ora a 36 anni è una delle chiocce della squadra.

Il passato del Palermo e il mercato scoppiettante

E il Palermo, dicevamo? E il Palermo guarda, osserva, e sogna. Ben consapevole di un recente passato importante, quasi al passo con le grandi, tra finali di Coppa Italia, qualificazioni europee e campioni del calibro di Cavani, Pastore e Dybala (per citarne alcuni) passati dal Barbera. Il City Group, insediatosi alla fine della scorsa estate nel capoluogo siciliano, nella scorsa stagione non ha rivoluzionato tutto, entrando invece con gradualità: cambio allenatore e giocatori importanti, ma erano solo le basi per questa stagione. Il 9° posto ha buttato via i rosanero dai playoff, ma quest’anno l’obiettivo è la Serie A.

La dimostrazione è tutta nel mercato scoppiettante: il Palermo è andato a prendersi Insigne e Lucioni direttamente dal Frosinone promosso, ha prelevato Di Francesco dal Lecce, Ceccaroni dal Venezia, Coulibaly dalla Salernitana, Henderson e Stulac dall’Empoli, Mancuso dal Monza, il giovanissimo portiere Desplanches dal Vicenza; e poi ha confermato i vari Segre, Di Mariano, Soleri e soprattutto capitan Brunori, che ieri ha ritrovato sé stesso, scacciando i mugugni di qualche tifoso e rifilando una tripletta a domicilio al Venezia, altra grande favorita.

L’obiettivo è chiaro, senza troppi giri di parole: la Serie A il prima possibile. E poi? E poi Palermo è una delle città più grandi del City Group, quindi anche una delle più calde e coinvolgenti in termini di storia e tifo. La Serie A sarà solo il primo passo per una programmazione che potrebbe presto portarla lì dove staziona il Girona, ma in Italia. Chissà…

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