Reggina, Bonanno si arrabbia. Le giravolte sul nome e non solo: “non abbiamo un ufficio? Ci stiamo adattando…”

Il Direttore dell'Area Tecnica della Fenice Amaranto, Pippo Bonanno, si è un po' infastidito nel corso di un intervento a Radio Febea: le sue parole

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Si è pure arrabbiato. Il Direttore dell’Area Tecnica della Fenice Amaranto, Pippo Bonanno, si è un po’ infastidito nel corso di un intervento a Radio Febea. I motivi sono ovviamente legati al grande scetticismo della città, che aumenta sempre di più alla luce delle notizie che non ci sono. L’ultima “mazzata” è la vicenda Tripodi del Bocale.

“Scusate, però se ci preoccupiamo di fronte a una notizia del genere a me viene da ridere, infatti l’abbiamo presa col sorriso, perché non può essere una notizia che dà indicazioni su una società che sta lavorando e che due giorni fa si è messa a capo di una società e che deve avere il tempo di organizzare una struttura e mettere in piedi una squadra importante. Se ad ogni cosa come questa, non mi ricordo nemmeno la squadra quale sia (Bocale, ndr), che tra l’altro nessuno ha contattato, ha voce e credibilità, sinceramente… ma ha rinunciato sulla base di cosa. Tra l’altro mi risulta che 8 anni fa sia stata fatta qualcosa di questo genere. Non tocca a noi smentire cose senza nessun fondamento e se poi la fiducia dipende da questo…”. Per Bonanno Tripodi non lo ha chiamato nessuno. Falso. Lo spieghiamo qui. E non è la prima bugia finora.

Il cambio del nome

“Ci sono degli step. In quel momento storico non si poteva usare Reggina, si poteva usare Reggio Calabria, Virtus, ma eravamo attenti a non copiare un nome che sarebbe stato un problema in caso per la domanda di iscrizione. In questa seconda fase stiamo facendo un’istanza di cambio denominazione. Capiamo che l’appartenenza a una squadra di calcio ha un’importanza vitale. Ora però dipenderà dalla Lega, che ci è vicina, perché è venuta incontro alla documentazione e alle dinamiche di iscrizione. E’ attenta alla Reggina perché calcisticamente la Reggina è da tutelare”. Bonanno afferma dunque che non si poteva usare Reggina ma si poteva usare Reggio Calabria. Pellegrino, due giorni fa, diceva invece (errando) il contrario, ovvero che non si poteva usare neanche Reggio. Anche questo smentito.

Allenatore e squadra

“Stiamo lavorando, abbiamo contattato allenatori e siamo su giocatori importanti, ma dobbiamo avviare la macchina. Da lì a quando inizierà il campionato si aggiungeranno man mano i vari calciatori per formare una squadra anche importante e questo è il primo step. Di tutto quello che abbiamo in mente è prematuro parlarne se non partiamo da queste basi solide, dalla segreteria a tutto. Ci dicono che non rispondiamo, ci scusiamo, ma stiamo lavorando 24 ore al giorno per parlare con tutti. Può sfuggire qualcosa, ma se la fiducia a voi manca se noi non rispondiamo a una cosa di quelle stiamo perdendo tempo noi a rincorrere ogni pietra che ci tirano. Su allenatore e squadra è questioni di giorni, anzi di giorno“. 

Il tempo stringe

E’ rimasto poco tempo? Rispetto a cosa? Non siamo partiti due mesi fa, ma due giorni fa. Addirittura la riunione di domenica aveva fatto sì che arrivasse un comunicato in cui quasi quasi si diceva che siamo di troppo, di qua e di là, ma era soltanto perbenismo. Se ci date tempo, coerenza e perbenismo vengono fuori. Non c’è un dottore? Non c’è un addetto stampa? No, se dice così significa che vi mancano dei passaggi. Cerchiamo di dare un ordine alle priorità. Buttare nomi dei calciatori tanto per farli, sinceramente… In questo momento c’è la squadra iscritta e questo il primo passaggio. Noi stiamo ripartendo, tra domani e dopodomani la squadra parte. I giovani? I migliori li stiamo andando a cercare di strappare, è argomento delicato, poi l’opportunità che si prospetta tra tre giorni non si può bruciare”.

“Se la comunicazione porta a dire ‘questo ha rifiutato e quello pure’, dobbiamo capire cosa è il meglio. Sono usciti nomi di allenatori e noi ancora dovevamo parlare. Se è un gioco al massacro, capiamo che è un giochino, ma noi dobbiamo venirne fuori. Noi dobbiamo metterci a dare soddisfazioni alla gente. Non è vero che ci sono stati rifiuti, in fase di contrattazione non ci sono rifiuti ma idee. Se poi viene un allenatore che vuole 10, è chiaro che noi diciamo che gli possiamo dare 5, è mercato, ma se poi viene fuori che non abbiamo soldi…”.

“Non pensiamo di farci massacrare a lungo”

Noi vogliamo dare dimostrazione con i fatti e non con le chiacchiere. Noi ci ritroviamo qui perché sponsorizzarci in un determinato modo ci è costata questa posizione, ma c’era anche l’opportunità di prendere la squadra in un secondo momento. Allora mi vengono dei dubbi che mi tengo per me. Noi siamo molto attenti a voi, alla città, ai tifosi, è chiaro che il gioco a massacro ce l’abbiamo sulle spalle. Fa parte del gioco, ma non pensiamo di farci massacrare a lungo“.

L’impressione è che su alcuni argomenti Bonanno si arrampicasse sugli specchi, come se non sapesse cosa dire e come rispondere. E la chiosa finale fa un po’ riflettere: non abbiamo un ufficio? Ci stiamo adattando, non è un problema”. La sede sociale, ad oggi, è l’ufficio della moglie di Califano.

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