Reggina, il Ds della Fenice Pellegrino su obiettivi, identità e mercato: “l’attaccante? Rosseti…”

Le parole del Ds della nuova Reggina, la Fenice Amaranto, Maurizio Pellegrino, che ha affrontato vari argomenti

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“Abbiamo costruito una squadra in una settimana, non è stato semplice, è stata una corsa contro il tempo. La difficoltà maggiore è stato incastrare i ragazzi tra under e over. Tra gli svincolati abbiamo preso il meglio? Noi non guardiamo mai al meglio, ma a un criterio preciso relativo alle caratteristiche dei calciatori e alle idee tattiche del mister. Domenica abbiamo rischiato l’integrità fisica dei calciatori, la grande paura era questa: dopo 3 giorni di allenamento, portare giocatori anche esperti a giocare 90 minuti è stato un rischio”. Così a Video Touring il Ds della nuova Reggina, la Fenice Amaranto, Maurizio Pellegrino, ospite in studio, ha affrontato vari argomenti.

L’IDENTITA‘ – “Noi, anche da un punto di vista del comportamento, onoreremo questa maglia, sotto tutti i profili. Siamo consapevoli che oggi i tifosi vogliono appropriarsi della propria identità, noi non possiamo far altro che mostrare serietà”.

OBIETTIVI “Non ho spostato l’attenzione sull’omissione dell’obiettivo: questa è una squadra sicuramente costruita per vincere. Non si può pensare diversamente, a Reggio Calabria. Il Trapani aveva già una base lo scorso anno, ha avuto un mese e mezzo per fare mercato, noi abbiamo avuto solo una settimana, però adesso basta pensare a questo, guardiamo al futuro”.

SALANDRIA“Salandria è uno dei calciatori che avevo in mente già dall’inizio. Nei messaggi che mandavo a lui dicevo che non era un giocatore da Reggina, perché negli ultimi due anni aveva perso quella grinta. Pensavo non arrivasse, fino all’ultimo. Il senso di appartenenza suo, di Barillà, di Zucco, è importante”.

IL MERCATO“Kremenovic è un difensore anno 2002, manca solo l’ufficialità. L’attaccante? Ricordiamoci sempre la regola che va ricordata, quella degli under, altrimenti avremmo avuto 23 over. Domenica c’era Coppola, che ha fatto molto bene, e in panchina c’era Rosseti. Non è mai stato un attaccante dai tanti gol, ma si incastra in quello che dicevo prima. Non lo abbiamo mai visto all’opera, diamogli tempo. Prima di prendere qualcun altro ci dobbiamo conoscere meglio. Oggi, riempire una cosa perché bisogna farlo, non credo sia cosa buona”.

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