Reggina, guarda Genova: la Sampdoria insegna come si fa un’omologa. Già incassati due ok, senza conferenze-show

Reggina, da Genova arrivano ottime notizie per la Sampdoria che entro fine anno conta di avere l'omologa definitiva alla ristrutturazione del debito. Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani stanno agendo esattamente all'opposto di come hanno fatto Saladini, Ferraro e Cardona

StrettoWeb

Nessuno vuole mettere il coltello nella piaga, ma è doveroso fare chiarezza sull’accaduto e trarne le dovute sagge conclusioni di esperienza. La Reggina è morta, cancellata dal calcio professionistico nonostante avesse una struttura pronta ad ambire alla serie A nel giro di uno o al massimo due anni, per la scellerata gestione amministrativa del concordato fallimentare con il Tribunale di Reggio Calabria. La Reggina è morta uccisa dall’incompetenza, dall’arroganza e dalla presunzione di chi credeva di poter prendere in giro persino lo Stato, realizzando un piano di ristrutturazione del debito che prevedeva lo stralcio del 95% (!) del dovuto agli enti pubblici. Roba che neanche nel maxi condono della più folle campagna elettorale alcun politico ha mai pensato di proporre…

Quando, pochi giorni fa in conferenza stampa, abbiamo chiesto a Marcello Cardona se ritenesse corretto realizzare un’omologa con lo stralcio del 95% dei debiti nei confronti dello Stato, il Prefetto ci ha risposto che “qui si entra in una questione morale” aggiungendo poi che rispetto alla gioia esternata nella famosa conferenza stampa del 12 giugno l’ormai famosa considerazione “direttore, lei mi dà del pirla?“. La Reggina doveva allo Stato oltre 15 milioni di euro, che nel concordato approvato dal Tribunale di Reggio Calabria venivano stralciati a 757 mila euro (sì, quelli che poi Saladini ha ritenuto di non dover neanche pagare nella dovuta scadenza!). Ovviamente lo Stato si è sentito preso in giro e ha fatto ricorso in Appello: ecco perchè l’omologa della Reggina non era definitiva. Ecco perchè lo stralcio del 95% non era soltanto una questione morale: proponendo agli enti pubblici un concordato più credibile, si sarebbe potuto trovare l’accordo rendendo l’omologa da subito definitiva e quindi potendola utilizzare per l’iscrizione.

Non sono fantasticherie del direttore di StrettoWeb: la Sampdoria lo ha fatto davvero. Lo sta facendo davvero. E non è un caso che i nuovi soci di maggioranza della società doriana, Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, abbiano portato alla Samp ben tre professionisti di spicco dello staff dirigenziale della Reggina. Potremmo sintetizzare “diteci cosa hanno combinato a Reggio, così noi facciamo l’opposto” ma la verità è più profonda. Anche a Reggio questi professionisti avevano consigliato un’altra via, che però Saladini e Cardona non hanno mai inteso seguire soprattutto per quanto riguarda gli show in conferenza stampa. La Sampdoria, infatti, sta lavorando in silenzio e dietro le quinte. Non ha mai fatto nè una conferenza nè un comunicato sull’omologa. Neanche quando ha raggiunto risultati importanti li ha voluti annunciare. Ha atteso che fosse l’associazione dei procuratori prima, e l’Agenzia delle Entrate poi, a comunicare l’accordo sullo stralcio del debito. L’accordo è stato trovato al 40% con i procuratori e al 35% con l’Agenzia delle Entrate (che avrà 17 milioni di euro rispetto al debito originale di 50 milioni). C’è una bella differenza rispetto a cifre, percentuali e atteggiamenti della Reggina!

Il Tribunale di Genova sta lavorando con la società affinchè non ci siano ricorsi e tutti i creditori siano favorevoli al concordato, appunto. Che si definisce tale, “concordato“, se c’è l’accordo. Quello della Reggina non era un “concordato” ma una “proposta di concordato”, che INPS e Agenzia delle Entrate non hanno mai accolto (ovviamente), trattandosi del 5%! E per questo la Reggina non si è potuta iscrivere: perchè non aveva un’omologa definitiva. A Genova, invece, non solo stanno rispettando le istituzioni pubbliche, ma stanno facendo le cose con serietà. E per questo otterranno l’omologa definitiva entro pochi mesi (forse già a novembre) e poi la utilizzeranno nel pieno rispetto delle NOIF federali, senza teatrini tragediografi sul fantomatico “conflitto di norme tra lo Stato e la FIGC” (che non c’è mai stato, come hanno evidenziato le sentenze di TAR e Consiglio di Stato).

Altro che complotto, insomma… E’ la Reggina che pensava di poter prendere in giro tutti. E ha semplicemente raccolto la tempesta del vento che aveva seminato.

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