“Gentile direttore le giro un paio di chicche, ritornando al suo post di oggi”. Così un importante dirigente sportivo di Reggio Calabria testimonia a StrettoWeb un clamoroso retroscena che arriva direttamente dalla FIGC regionale. “Sono stato a Catanzaro alla FIGC e ho avuto testimonianza diretta di quello che è successo la scorsa settimana. Sono arrivati i contatti dalle due cordate, quella di Ballarino e quella di Bandecchi, per l’affiliazione. A leggere il nome scelto Fenice Amaranto, l’addetto della FIGC ha chiesto ‘ma Reggio non lo mettete?’ e la loro risposta è stata No. Dal gruppo Bandecchi (che invece aveva scelto come nome Reggio Football club ndr) è arrivata una telefonata dallo stesso Bandecchi, da un avvocato, da un commercialista, da un consulente del lavoro e da un esperto di diritto sportivo. Dal gruppo Ballarino, invece, hanno ricevuto solo una telefonata da un signore non ben identificato che non sapeva nemmeno l’abc di quello che bisognava fare. Cordiali saluti“.
A proposito del nome, bisogna evidenziare che i dirigenti della Fenice Amaranto nei giorni scorsi hanno detto almeno due bugie: hanno detto che non si poteva usare “Reggio Calabria” ed è falso, perchè l’unico divieto è per “Reggina” come dimostra la denominazione assunta provvisoriamente nel 2015 da Mimmo Praticò che era appunto Reggio Calabria; hanno detto che chiederanno il cambio di nome, cosa che non si può fare perchè ormai l’affiliazione è stata compiuta e a termini di norme federali non c’è alcun cavillo per poter ottenere questa modifica.