Il dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo è doppiamente amareggiato: oltre ad aver vissuto nei giorni scorsi, personalmente, le dinamiche legate al bando del Comune per la Reggina nel nobile tentativo di creare un gruppo di reggini volenterosi che riuscissero a presentarsi, è un grande uomo di cultura sempre in prima fila per la conoscenza e la formazione in città. Ecco perchè la brutta storia che ieri abbiamo scoperchiato sull’intreccio tra il bando comunale per la Reggina e l’Università per Stranieri Dante Alighieri lo ha particolarmente amareggiato.
“E’ stata una lunga notte di contatti ed interlocuzioni che ho avuto con Roma, con molte istituzioni. Guardate, questa è una cosa gravissima. Per rimanere nel gergo calcistico, questi due gaglioffi dei Sindaci hanno fatto un’entrata a gamba tesa. Stanno vendendo una cosa che non è loro, stanno provando a svendere l’Università per Stranieri Dante Alighieri. E’ un episodio gravissimo che testimonia in che condizioni ci siamo ridotti in questa città” afferma stamani ai microfoni di StrettoWeb.
Lei conosce molto bene la vicenda, alla Dante Alighieri insegna da tempo.
“Insegno gratuitamente, per amore per la mia città e anche per passione personale. E’ un punto di riferimento molto importante per la nostra città, guardate che i ragazzi che vengono da fuori sono la principale risorsa culturale e civica di Reggio perchè aiutano i nostri giovani ad aprirsi al confronto, a creare interscambi. Aprono la nostra città al resto del mondo. La Dante Alighieri è una delle nostre risorse più preziose, non possiamo permetterci di perderla anzi dobbiamo valorizzarla al meglio“.
Purtroppo, però, quell’ateneo è da tempo in difficoltà.
“Guardi, io conosco molto bene la vicenda. Sono proprio loro, Brunetti e Versace, Comune e Città Metropolitana, che non hanno messo i quattrini che avrebbero dovuto mettere e adesso forse si capisce perchè. Quell’Università è l’emblema di questa città“.
Lei crede che tutto fosse già scritto?
“Ma sta scherzando? Lei ha raccontato con grande professionalità tutta questa vicenda, con un raro esempio di giornalismo serio in questa città dove tutti pensano a fare soltanto i lacchè del padrone di turno. Ho grande disprezzo per questi due gaglioffi, ripeto, che si sono permessi di fare dell’Università uno strumento cieco d’occhiuta rapina, quella lettera non è nata ieri, era già in fieri, il progetto era già fatto. Con quel sorrisetto sornione del giovinotto Brunetti… lui sapeva, quindi mentiva sapendo di mentire“.
Eppure è in corso un’iniziativa virtuosa tra le massime istituzioni dello Stato per blindare la Dante Alighieri accorpandola alla Mediterranea.
“Quando abbiamo intrapreso quest’iniziativa, avevamo già valutato tutte le possibili soluzioni. Abbiamo scongiurato già due o tre volte l’acquisto dell’Università per Stranieri da parte di privati. Non ho nulla contro di loro, fanno il loro mestiere, ma un’istituzione, due sindaci, che si mettano proni per favorire questo processo, è qualcosa di delinquenziale e delittuoso. L’Università non è loro, loro sono i rappresentanti – per altro pro tempore – di una carica pubblica. Chi gli dà il mandato, il permesso, per fare una cosa del genere? Io non credo che siano stati loro due autonomamente, quelli sono sindaci facenti finzioni, ripeto finzioni. Chi ha scritto davvero quella lettera? Non è farina del loro sacco… E Falcomatà che c’è dietro le loro spalle, che fa? Cosa ne pensa? Nicchia? E’ d’accordo? Loro continuano a citarlo sempre, evidentemente è lui che comanda ancora“.
L’aggravante è che hanno fatto tutto questo sulla pelle della Reggina.
“Infatti i tifosi lo hanno capito, e hanno ragione. Adesso non vogliono dare la Reggina a chi pensa che sia solo un giocattolo, una merce di scambio. Ecco da dove nasceva qualche giorno fa la mia proposta di pazientare un anno in qualche modo e riorganizzare tutto. Mi sembrava una cosa valida, e invece con quella mia idea è iniziata la ridda, attacchi diretti, minacce di morte. Mi sembrava strano, adesso ho capito perchè… Tutti ci teniamo alla Reggina, tutti speriamo che torni in auge, ma deve farlo in modo sano, sostenibile, razionale, serio. La Reggina non ha nulla a che vedere con l’Università, e poi dobbiamo essere seri, la Reggina in serie A oggi sarebbe come una cravatta al collo del maiale date le condizioni della città“.
Qual è il rischio più grande di tutta questa operazione?
“Il rischio più grande è che i sindaci svendano l’Università per Stranieri ai privati che poi se la portino via, altrove, scippando per l’ennesima volta la città. Università private e telematiche come Unicusano sono aziende che comprano e vendono, il rischio più serio è quello. Ma guardate, anche grazie al vostro lavoro giornalistico, tutto questo non succederà. L’Università non si può toccare. So che anche altre istituzioni hanno la volontà di bloccare questa iniziativa assurda. Non credo, quindi, che i Sindaci troveranno sponde nella loro azione. Insieme al Rettore Zimbalatti e alla stessa Giusi Princi, useremo la legge Gelmini che consente di affiancare l’Università lasciando la sua autonomia ma coinvolgendola nella Mediterranea per blindarla in un percorso di fusione con il nostro ateneo cittadino, cercando di portare tanta più gente possibile, perchè ripeto i giovani degli altri Paesi sono la più grande risorsa per Reggio Calabria“.