Reggina, al Presidente del San Luca non va giù il pari contro la Fenice: “fallimento, giocato per non perdere”

Il pari a Locri, anziché scontentare la nuova società di Ballarino, pare non sia andato giù proprio al San Luca. Lo si percepisce, senza troppi giri di parole, dal pensiero del Presidente della squadra reggina, l'Avvocato Giampaolo

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Fino a qualche mese fa la Reggina si trovava a controbattere a dichiarazioni o gesti delle varie Pisa, Perugia, Brescia e compagnia. Giusti o sbagliati che fossero i loro ragionamenti, quelle sono comunque piazze importanti del calcio con cui la Reggina poteva confrontarsi dall’alto della sua storia e del suo blasone.

Domenica invece la Fenice Amaranto ha affrontato il San Luca. Non è certo colpa della Fenice, o del San Luca stesso, se le due squadre si sono affrontate domenica, quando invece la Reggina a maggio si giocava la Serie A, ma di certo la storia amaranto impone quantomeno alla piazza stessa di essere esigente. In fondo, gli stessi tifosi del San Luca fino a qualche mese fa assiepavano – come tutti i tifosi della provincia reggina – i gradoni del Granillo per esultare ai gol della squadra di Inzaghi.

Eppure il pari per 0-0 a Locri, anziché scontentare la nuova società di Ballarino, pare non sia andato giù proprio al San Luca. Lo si percepisce, senza troppi giri di parole, dal pensiero del Presidente della squadra reggina, l’Avvocato Giampaolo, che a Stadio Radio si è detto profondamente deluso per la prestazione e il risultato. “Un giorno potrò raccontare ai nipotini che il mio San Luca ha fatto un punto contro la Reggina? Questo in realtà mi vergogno di raccontarlo. Dirò piuttosto che non siamo stati capaci di batterli, è un mezzo fallimento, abbiamo giocato per non perdere. Noi dobbiamo giocare per vincere, al di là dell’avversario. Pensavo di vincere, e anche facile, sono deluso e amareggiato“.

“E’ un atteggiamento che non mi piace – continua – C’è stata reverenza da parte della squadra per il nome Reggina? Forse loro che sono scesi in campo, io di certo non ho paura di nessuno, ma credo neanche i calciatori, altrimenti non giocherebbero in Serie D”.

Poi la discussione si sposta sui problemi del club, dalla penalizzazione in classifica alla questione stadio: “il -1 in classifica? E’ sempre colpa della società. Su 10 Avvocati non sappiamo interpretare una norma. Siamo una società di poco conto, che può fare semplicemente un campionato di Seconda Categoria. La questione stadio? E’ ciò che mi fa riflettere e sto pensando di riconsegnare la squadra al Comune“.

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