Reggina, Ripepi: “io l’abbonamento non lo faccio, della Fenice non mi fido, oltre la D non possono gestire”

E' stato lui, ieri sera, a chiamare Bandecchi e a raccogliere la sua disponibilità anche all'ultimo secondo per l'iscrizione, ma il Sindaco Brunetti non ne ha voluto sapere

StrettoWeb

Consueta rubrica social, praticamente ormai quotidiana, per il Consigliere reggino Massimo Ripepi, in questi giorni “agguerrito” per ciò che concerne le vicende riguardanti la Reggina. E’ stato lui, ieri sera, a chiamare Bandecchi e a raccogliere la sua disponibilità anche all’ultimo secondo per l’iscrizione, ma il Sindaco Brunetti non ne ha voluto sapere. Oggi torna a parlare in una diretta Facebook dal Corso Garibaldi durante la Festa per la Madonna della Consolazione.

“La società (Fenice Amaranto, ndr) vuole credito, vuole abbonamenti? Io abbonamento non me ne faccio, perché non ne firmo cambiali in bianco. Io di questa società non mi fido e, attenzione, avrei fatto lo stesso con Bandecchi. Dobbiamo andare coi piedi di piombo, non facendo gli stessi errori di prima. Questi però più della Serie D non possono gestire a meno che non abbiano alle spalle capitali, così come detto da Brunetti, che al solito dice cose false, come per i ‘grandi investitori’ per il Lido Comunale”, le parole di Ripepi.

“Oggi la società nuova chiede a noi di dare fiducia, di farci gli abbonamenti, ma io voglio vedere prima come va. La palla è la loro, non la nostra. Un paio di giocatori hanno rinunciato, alcuni allenatori pure. Se il buongiorno si vede dal mattino… Ovviamente è mia opinione, i tifosi poi fanno ciò che vogliono. Ricordo che Bandecchi c’era ancora, e c’era anche il tempo, si poteva fare la liberatoria a lui, visto che anche la Fenice aveva dato disponibilità, ma Brunetti non ha voluto chiamarlo. Sarebbero andati i suoi collaboratori a Roma, il cartaceo lo avrebbero portato questi di Reggio”, ha aggiunto il Consigliere.

Poi, sugli intrecci familiari. “La città è arrabbiata. C’era un colosso e abbiamo scelto un soggetto più piccolo sempre per le solite logiche familistiche e mi riferisco agli intrecci familiari di un Consigliere Comunale, che ci sono. Gianluca Califano, non è che qualcuno vuole pensare chissà che, non c’è un reato in questo caso, ma gli intrecci ci sono. Per molto meno a me una volta una cooperativa che era nell’orbita della mia persona ha preso 10 anni fa un appalto delle pulizie di 2 mila euro e sono uscito su tutti i giornali. Se fossi stato una figura centrale sarei uscito su tutti i giornali nazionali”, ha detto ancora.

Condividi