Reggina, Taibi a StrettoWeb: “Provedel mi ha fatto rivivere quella grande emozione. La Fenice? Non me ne parlate, curioso di come andrà a finire…”

Reggina, intervista a Massimo Taibi: "Provedel è stato straordinario, è un ragazzo speciale e mi ha fatto rivivere quel gol con l'Udinese al Granillo più di vent'anni fa. Non parlatemi della Fenice, io con loro non c'entro nulla"

StrettoWeb

Massimo Taibi ieri sera era a San Siro, ospite del Milan nel box delle vecchie glorie per la partita di Champions League contro il Newcastle: “è stata una bella occasione per rivedere vecchi compagni di squadra, ultimamente non mi capitava quasi mai di poter andare a vedere partite importanti in quanto ero sempre presente a Reggio, che tra l’altro è distante. Adesso mi potrò godere la serie A e la Champions League”. Quello della Reggina per Taibi è un capitolo chiuso, che però ieri sera si è riaperto al gol di Provedel che ha regalato alla Lazio il pareggio con l’Atletico Madrid: 1-1, stesso risultato di quel Reggina-Udinese dell’1 aprile 2001 al Granillo firmato Massimo Taibi. Che adesso con Provedel è legato ad un doppio filo: “quando aveva 20 anni io l’ho portato al Modena in serie B, ricevendo molte critiche, e adesso gioca in Champions League. Vedete, quello del portiere è un ruolo molto particolare, possono capitare annate in cui non riesci ad esprimerti al massimo anche per motivi ambientali. Io Provedel l’avevo preso dal Chievo, era giovanissimo, si capiva che aveva i numeri. E poi ieri sera ha fatto un gol da attaccante vero, con un movimento da centravanti, simile a quello che ho fatto io al Granillo anche se qualcuno ancora dice che è stata la palla a cercarmi…”.

Quello di Provedel è stato un modo per rivivere l’emozione del suo storico gol in serie A: “ogni volta che fa gol un portiere mi chiamano tutti e quindi mi fanno pensare a quell’episodio di tanto tempo fa. Mi fa piacere, anche perchè così mi rendo conto che io ho fatto qualcosa di così grande da entrare nella storia, da superare i decenni e rimanere scolpito nelle pagine del grande calcio”.

Cosa sta succedendo a Provedel in queste ore, nel giorno dopo?

Il giorno dopo è quello in cui metabolizzi ciò che hai fatto: ti arrivano miriadi di messaggi, richieste di interviste, la gente ti ferma per strada. Ieri sera era ancora in un limbo, come in un sogno: non te ne rendi conto. Io ricordo quella sera dopo Reggina-Udinese, andai nella mia casa di Modena (il quartiere di Reggio ndr), mi affacciai al balcone, vedevo la gente entusiasta intorno a me. Sembrava di vivere in un sogno, sembrava tutto normale. Poi l’indomani inizi a capire, vedi il tuo gol sui telegiornali, le persone te ne parlano per strada, il telefono squilla in continuazione e allora inizi a capire che hai fatto qualcosa di grande. Ma è lì che devi essere bravo a staccare: io ricordo che nella partita dopo alla Reggina presi quattro gol, devi essere bravo a non distrarti. Provedel è un ragazzo molto serio, meticoloso, e sicuramente adesso starà già pensando alla prossima partita”.

Inevitabile una domanda sulla nuova Reggina, proprio oggi la Fenice Amaranto ha ufficializzato i due nuovi portieri.

Molto sinceramente, non sto seguendo più nulla. Ho deciso di staccare la spina, ne avevo bisogno dopo quei mesi vissuti ad alta tensione. Qualche messaggino ancora mi arriva, addirittura mi dicono che qualcuno vorrebbe considerarmi responsabile anche dei calciatori sbagliati di questa nuova società. E ci tengo a chiarire che io con questi non c’entro niente, non ho dato alcun consiglio, neanche me ne hanno mai chiesti. Se faranno bene non avrò alcun merito, se faranno male non avrò alcuna responsabilità”.

Invece le responsabilità le senti tutte sugli ultimi cinque anni a Reggio.

Le sento e me le prendo: sono arrivato con la Reggina nei bassifondi della serie C, al Granillo c’erano 1.800 spettatori con i biglietti a un euro. Me ne sono andato con i playoff per la serie A e ventimila persone sugli spalti. In queste settimane ho staccato molto, ho metabolizzato il finale, ho analizzato con calma tutto e mi sono fatto un esame di coscienza: oggi posso dire di essere completamente sereno. Ho fatto il massimo di quello che potevo fare, e per questa città ho fatto più di quello che avrebbe fatto uno normale, perchè Reggio la sento mia. Se oggi mi ritrovo a casa è perchè ad aprile e maggio non ho mai considerato le offerte che ricevevo da altri club, ma non rinnego nulla perchè tutto quello che ho fatto l’ho fatto per la Reggina. A qualche giornalista posso essere antipatico perchè mi ha chiesto le notizie e non gliele ho potute dare, e così mi attaccano ma non è un mio problema, io sono sempre andato avanti per la mia strada. Sono orgoglioso di quello che ho fatto alla Reggina e neanche rispondo a persone che non meritano considerazione: a me piace confrontarmi soltanto con gente pulita, pulita in tutti i sensi. A Reggio come portieri ho portato Guarna, Confente, Micai, Nicolas, Turati, e avrei fallito? Fate voi…”.

Come ti spieghi la scelta del Sindaco f.f. Brunetti sulla Fenice Amaranto?

E’ come se io avessi un budget a disposizione e dovessi scegliere per il portiere tra Buffon e uno normale. Uno è Campione del Mondo e tutto quello che sapete, l’altro è un portiere qualunque: è ovvio che prederei subito Buffon! E invece ha scelto l’altro… Non mi va di dire niente, se non che sono curioso. Sono curioso di vedere come va a finire: saranno i risultati in campo a dire chi ha avuto ragione”.

Cosa pensi dei primi passi della nuova società?

Molto sinceramente Peppe, non sto seguendo. Ho voluto staccare, non sto seguendo affatto. Io mi sono fermato al gol di Canotto, in tutti i sensi: come mie responsabilità tecniche, come miei ricordi, come mio vissuto e anche come interesse calcistico. Dopo ho dato anima e cuore per tre mesi ad una città e a una squadra che tutti gli altri avevano abbandonato, ho provato a contribuire a salvarla ma non è bastato. Adesso io non ci sono più e tocca agli altri, quelli scelti dal Sindaco. Nessuno mi chiami più in causa: con la Fenice io non ho nulla a che fare, io non c’entro niente con loro, qualcuno continua a fare confusione ma io non c’entro niente con loro. Non li conosco, non ho alcun rapporto, non mi permetto quindi di giudicare. Ho staccato, con i miei amici di Reggio continuiamo a sentirci e parliamo di famiglia, del passato, di altre cose ma non di quello che sta succedendo perchè non mi interessa nel modo più assoluto”.

Condividi