Reggio Calabria, bando deserto per il mercato coperto di Via Filippini: si salvi il Museo del Bergamotto!

Il bando per il mercato coperto di Via Filippini è andato deserto: cosa accadrà all'edificio che ospita il Museo del Bergamotto?

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Dell’inspiegabile guerra che il Pd reggino ha deciso di intavolare contro il Museo del Bergamotto di Reggio Calabria vi abbiamo già parlato. Riassumendo il tutto la vicenda è questa: durante il periodo pandemico l’Accademia internazionale del Bergamotto di Reggio Calabria, presieduta da Vittorio Caminiti, non è riuscita a far fronte al pagamento del canone di locazione dei locali del Mercato coperto di Via Filippini. Come d’altronde è accaduto, sia a Reggio che in tutta Italia, a molte altre associazioni, circoli ricreativi, circoli sportivi e associazioni dello sport, ai quali però sono stati garantiti due anni in più sulla scadenza di contratto.

Il Museo del Bergamotto, dunque, chiede un accordo per poter far fronte al debito, magari dilazionando i pagamenti, ma da palazzo San Giorgio arriva un fermo no. Non solo. Come avevamo appurato visionando documenti e pec scambiate tra il museo e il Comune, il locatario aveva anche provveduto a pagare quanto dovuto, ma l’amministrazione comunale ha rifiutato il saldo. Lo scopo, infatti, non è quello di giungere ad un accordo ma di cacciare via coloro che hanno riqualificato l’edificio e ne hanno fatto un museo. Quest’ultimo, attualmente, è sotto sfratto ma potrà usufruire dei locali fino a scadenza di contratto. E dopo? Per il dopo l’assessore preposto Angela Martino ha deciso, qualche mese fa, di indire un bando e affidare i locali a qualcun altro. Ebbene, la dichiarazione di gara è andata deserta.

Il bando ignorato da tutti

L’affidamento “in concessione del Mercato coperto di Via Filippini, con proposta di riqualificazione dell’immobile e dei servizi annessi” ha fallito. Come mai nessuno ha risposto al bando? Difficile dirlo, o forse semplice: se il Comune tratta a pesci in faccia il secondo polo museale della città da un punto di vista di attrattiva turistica, chissà che trattamento potrebbe riservare a chi ne usufruirà in futuro. Anche perché sarebbe molto difficile, per qualsiasi altra attività che vi si insedierà, poter garantire lo stesso indotto in termini turistici e di prestigio, di un Museo del Bergamotto unico nel suo genere.

Non sarebbe molto più semplice, per il Comune, mantenere nella struttura il Museo del Bergamotto e intavolare una trattativa per far fronte al debito? Ne guadagnerebbe tutta la città, in termini di buon senso e di prestigio.

“La valorizzazione dell’immobile”

L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale – si legge nel bando al quale nessuno ha risposto – è la valorizzazione dell’immobile comunale denominato “Mercato Coperto” sito in via Filippini di Reggio Calabria, affidandolo in concessione pluriennale, a titolo oneroso, attraverso una proposta di riqualificazione dell’immobile e dei servizi annessi“. Considerando che una riqualificazione di quell’immobile che qualche anno fa quasi cadeva a pezzi è avvenuta a spese dell’Accademia internazionale del Bergamotto, ora bistrattata, chi mai vorrebbe fare la stessa fine?

Non solo. Secondo il bando tra le attività da sviluppare all’interno dell’immobile ci sono la promozione di “tematiche collegate alla cultura del cibo, della salute e dell’ambiente”; il “favorire la valorizzazione delle attività produttive tradizionali, fulcro del sistema socio- economico del territorio, partendo da un processo di conoscenza e diffusione della cultura dei prodotti e delle tradizioni locali“; “la valorizzazione turistica ed ambientale del quartiere, per garantire una migliore fruibilità dello stesso da parte dei residenti e dei visitatori, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, della promozione, della programmazione di iniziative ed attività culturali e sociali, nonché della valorizzazione del territorio dal punto di vista delle tradizioni locali ed enogastronomiche“. Ebbene, molte di queste caratteristiche sono già presenti nella struttura del mercato coperto e le ha portate proprio il Museo del Bergamotto.

Ai posteri l’ardua sentenza

Perché dunque non giungere ad un accordo con chi occupa già la struttura e porta un indotto non indifferente alla città? Un nostro lettore, tempo fa, ci aveva messo una pulce nell’orecchio: “perché non lasciare lì il Museo del Bergamotto? Forse devono darlo a qualche amico?”. Ai posteri l’ardua sentenza, ma se così è a quanto pare i presunti amici hanno cambiato idea. Cosa è accaduto nel frattempo? E cosa rischia la città una volta scaduto il contratto con il Museo del Bergamotto? Di ritrovarsi un edificio del mercato coperto abbandonato a sé stesso solo perché nessuno è voluto andare incontro a chi voleva pagare, nonostante le difficoltà? No grazie, di edifici abbandonati stile Beirut ce ne sono già troppi in città. Lasciateci il Museo del Bergamotto. Lasciateci la nostra cultura.

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