Reggio Calabria, imprenditore sale su una gru e minaccia di non scendere finchè non verranno dissequestrati i suoi beni | FOTO E VIDEO

Reggio Calabria, l'imprenditore Francesco Gregorio Quattrone sta protestando da questa mattina su una gru al Palazzo di Giustizia

Reggio Calabria, il duro sfogo dell'imprenditore Quattrone
StrettoWeb

Da questa mattina l’imprenditore reggino Francesco Gregorio Quattrone di 66 anni sta protestando su una gru all’interno del Palazzo di Giustizia a Reggio Calabria.

Quattrone già proprietario del locale “Arca di Joli” e coinvolto in passato nel processo “Olimpia”, da cui è stato prosciolto e, nel 2012, finito al centro dell’inchiesta “Entourage” condotta della Dia che gli ha sequestrato beni per circa 20 milioni di euro, ai microfoni di StrettoWeb ha affermato “nel 2010 mi arriva un’associazione a delinquere e mi arrestano e dopo 15 giorni mi fanno uscire perchè non c’erano i gravi indizi di colpevolezza però mi rimane l’associazione con gli altri che erano nell’associazione. Nel 2021 mi vengono sequestrati i beni e mettono gli amministratori giudiziari e mi tolgono dall’attività lasciandomi con 372 euro in tasca e dicendomi che da quel momento avrei vissuto con quei soldi per tutta la vita. Nel 2020 si completa l’associazione e vengo assolto perchè il fatto nn sussiste ma i beni rimangono sequestrati e sono dello Stato nonostante ho portato tutte le prove dal primo giorno di apertura dell’Arca di Joli. Io da qui non scenderò perchè voglio che venga divulgata questa mia storia”.

Dopo qualche ora di protesta, Quattrone è sceso ponendo fine alla sua protesta. Pur essendo stato assolto nel secondo processo, i beni di Quattrone sono stati confiscati al termine del procedimento parallelo, e slegato dal processo penale, istruito davanti alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.

Già a fine 2022, l’imprenditore si era incatenato davanti agli uffici giudiziari ed era stato ricevuto pure dal procuratore Giovanni Bombardieri.

Foto
imprenditore sulla gru
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