Reginaldo ritrova la Reggina: “che effetto fa vederla in D? Alcuni la usano come giocattolo…”

Reginaldo era stato al Granillo quasi un anno fa, in occasione di Reggina-Genoa. In gradinata, in mezzo ai tifosi, a esultare al gol del suo connazionale Hernani

StrettoWeb

E’ stato tra i protagonisti della promozione in Serie B e, soprattutto per quelli come lui, sapere che quella categoria l’abbia persa – anzi sapere che ne abbia perse ben due in un sol colpo – fa male. Reginaldo era stato al Granillo quasi un anno fa, in occasione di Reggina-Genoa. In gradinata, in mezzo ai tifosi, a esultare al gol del suo connazionale Hernani.

Magra consolazione? La ritroverà quest’anno in Serie D, anche se avrà un altro nome, la Fenice Amaranto. Il giocatore brasiliano non ha alcuna intenzione di smettere e, dopo anni in C, da qualche mese è sbarcato in D, ai campani del Real Casalnuovo, segnando anche all’esordio. “A gennaio mi sono operato al menisco, e in molti, visto che ho 40 anni, mi vedevano come un giocatore finito, non più all’altezza – ha detto in un’intervista a TuttoMercatoWeb – “Certo, le proposte non sono mancate, ma il Real Casalnuovo è la società che mi ha più fortemente voluto. Sapevo che si affacciavano per la prima volta in Serie D, come me per altro, era un po’ una scommessa, ma qua ho trovato persone vere e serie che vogliono fare bene, tanto che stanno mantenendo anche con i fatti tutto quello che avevano detto all’inizio. La categoria per altro non è semplice come spesso viene detto, è come la C2 di una volta”.

Oltre alla Reggina, quest’anno è ripartita dal basso, ancora più in basso (Eccellenza) un’altra sua ex squadra, con cui ha giocato in Serie A: il Siena. Che effetto mi fa? Ci sono persone che trattano i club come un giocattolo, non avendo il minimo rispetto dei sentimenti dei tifosi e di tutti i lavoratori che gravitano all’interno della società, siano essi magazzinieri o calciatori o allenatori. Ricollocarsi non è mai semplice, per nessuna figura professionale. Ma queste situazioni sono campanelli d’allarme per un calcio che è da rivedere”, ha aggiunto.

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