Domani, con il suo Al Nassr, Cristiano Ronaldo sarà di scena in Iran, per il match contro il Persepolis. La presenza di un campione come lui nel paese asiatico è un fatto eccezionale: per questo, come raccontano i media locali, centinaia di tifosi e appassionati hanno fatto irruzione oggi in uno hotel a Teheran, sperando di trovare l’ex stella di Real Madrid e Juventus. Cantando “Ronaldo, Ronaldo”, i tifosi hanno superato la Polizia, riempiendo i corridoi e gli spazi pubblici dell’Espians Palace Hotel.
La partita di domani (quella di ritorno sarà a Riyadh il 27 novembre) è a suo modo storica. Sport e politica, infatti, si mischiano in un’area che negli ultimi tempi ha vissuto momenti molto delicati. Le partite tra le squadre saudite e iraniane, dal 2016 in poi, si sono giocate sempre in campo neutro, a causa delle tensioni politiche e sociali presenti. Domani però, per la prima volta negli ultimi 7 anni, una squadra saudita torna a giocare in territorio iraniano. E, questo, grazie anche alla presenza di Cristiano Ronaldo.
I meriti maggiori, tuttavia, li ha il Principe Mohammed bin Salman, membro della famiglia reale Al Saʿūd, figlio dell’attuale re Salman, e primo in linea di successione al trono dell’Arabia Saudita. L’obiettivo del sopracitato è quello di avviare i processi di modernizzazione del paese, come ampiamente dimostrato con i numerosi arrivi estivi di diversi big europei nel calcio saudita. Prima ancora, nel marzo scorso, i due paesi hanno “rotto il ghiaccio” tornando a incontrarsi in Cina. Ora, piano piano, i rapporti stanno tornando a distendersi e la partita di domani è un altro passo in avanti.