Si conclude oggi la quarta campagna di scavi archeologici a Laino Borgo, in loc. Santa Gada, a cura del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina, sotto la direzione scientifica del prof. Fabrizio Mollo. Dopo le indagini del 2019, del 2021 e del 2022, durante le quali è emersa, nell’estremo lembo della Calabria ai piedi del Pollino, una grande città di 50 ha, sconosciuta alla ricerca scientifica, si è indagato un vasto isolato residenziale.
Vi è presente una grande vasca rivestita di laterizi (2021 e 2022), un ampio settore di produzione, con fornaci, aree di stoccaggio e lavorazione dell’argilla, dove forse si producevano piccoli vasi a vernice nera, dotato di grandi vasca di decantazione, con annessi strutture comunicanti di adduzione dell’acqua e pavimentazione drenante in laterizi. Nella campagna in corso sono stati raccolti nuovi e straordinari dati: è stato individuato un luogo di culto databile tra fine VI e inizi III sec. a.C., dedicato ad una divinità femminile, con riti di passaggio ed elementi connessi alla fertilità.
Il culto di Artemide
I votivi, coroplastici e ceramici, documentano uno straordinario spaccato dei culti di una comunità che tra la fine del VI e l’età ellenistica occupa i pianori di S. Gada; non mancano attestazioni epigrafiche e materiali riferibili anche al culto di Artemide. La scoperta, che ha avuto eco su tutti gli organi di stampa nazionale, rappresenta la conferma delle ipotesi che identificano sul colle di Santa Gada un grande centro urbano di epoca lucana, strutturato tra la metà del IV e la fine del III sec. A.C., con strade ortogonali e grandi casi a cortile italiche (Laos, Tricarico).
La necropoli
Le sue dimensioni e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure, con una importante fase di epoca arcaica, di matrice greca tutta da definire nel prosieguo. Tra i mesi di giugno 2022 e giugno 2023 è stata indagata per la prima volta anche la necropoli di epoca ellenistica, con una decina di tombe a cassa e cappuccina e ricchi e articolati corredi funerari. La ricerca, effettuata in regime di concessione ministeriale dal 2019, grazie alla collaborazione della Sabap Cosenza, rappresenta uno splendido esempio di terza missione universitaria e di collaborazione tra Enti: a sostenere le attività in virtù di specifici protocolli e accordi di collaborazione istituzionale sono il comune di Laino Borgo, che offre supporto, logistica e ospitalità alla missione, ed il Parco Nazionale del Pollino, che finanzia le attività di ricerca con 10.000 euro annui a partire dal 2019.
Modello di studio integrato
Il DiCAM ha attivato un percorso virtuoso, istituendo collaborazioni con vari altri istituzioni (tra le altre il CNR-ISPC di Potenza) e con attività multidisciplinari (analisi geologiche, sismiche, pedologiche, archeobotaniche, archeoozologiche), avviando altre ricerche nei vicini territori lucani di Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e Rotonda, sempre sotto la direzione scientifica del Prof. Mollo. L’équipe di ricercatori impegnati, anche quest’anno molto nutrita, è costituita da circa 40 ricercatori, studenti, laureati, laureandi, dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, quasi tutti dell’Università di Messina.
Le ricerche stanno creando un vero e proprio modello di studio integrato, tese a valorizzare le specificità territoriali dell’area, partecipando dei processi anche le comunità territoriali. Il grande sito archeologico di Santa Gada di Laino rappresenta ormai una delle più importanti realtà archeologiche non soltanto della valle del Lao-Mercure e della Calabria, ma dell’intera Magna Grecia.