Strage di Brandizzo, indagati i due sopravvissuti

I due sopravvissuti, salvi per miracolo, sono ora iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di disastro ferroviario e omicidio plurimo con dolo eventuale

StrettoWeb

Emergono nuovi terribili dettagli sulla strage di Brandizzo, costata la vita a cinque operai che lavoravano sulla tratta ferroviaria Torino-Milano. Tutti dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, hanno perso la vita per un fatale errore umano. La Procura di Ivrea ha già aperto un fascicolo e sono già due gli iscritti al registro degli indagati. L’amara sorpresa di questa tragica situazione è che gli indagati sono i due sopravvissuti: salvi per miracolo, si trovano ora a fare i conti con la giustizia. Antonio Massa, 47 anni dipendente di Rfi, che ricopriva il ruolo di scorta al cantiere e impedire che gli operai iniziassero i lavori prima dei dovuti controlli.

L’altro è Andrea Gibin Giradin, capo cantiere della ditta Sigifer, salvo per miracolo perché ha intravisto i fari del treno e si è spostato su un secondo binario. Secondo quanto emerso dalle indagini in corso, risultano gravi violazioni dei protocolli per il rilascio del nulla osta e delle autorizzazioni a svolgere le manutenzioni sui binari. Nello specifico, Antonio Massa avrebbe fatto cominciare i lavori prima del previsto, pensando che il treno fosse già passato.

Alla domanda dei tre magistrati che lo hanno interrogato e gli chiedono se è in grado di produrre il modello prestampato e controfirmato dal capo della sicurezza, Massa risponde di no. Girardin invece, dal canto suo, ha iniziato i lavori pur non avendo il nullaosta controfirmato: “una prassi in questo casi“, afferma una voce interna alla ditta. I due sopravvissuti, dopo aver visto i cinque colleghi morire davanti ai loro occhi, salvi per un soffio, sono ora indagati con l’accusa di disastro ferroviario e omicidio plurimo con dolo eventuale.

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