Il pendolarismo di Pippo Inzaghi e la rivoluzione dei trasporti: come cambierà il Sud con Ponte sullo Stretto e Alta Velocità | DATI

Il caso di Pippo Inzaghi e le prospettive di sviluppo del Sud con la realizzazione delle grandi infrastrutture volte ad avvicinare città e territori con collegamenti veloci: scenari, prospettive, investimenti e dati

StrettoWeb

Salerno-Reggio Calabria è molto più di un’autostrada, tra l’altro tra le più famose d’Italia e d’Europa. E’ un asse che lega due città molto simili per dimensioni, popolazione, economia, società, cultura, clima e geografia. Entrambe affacciate sul mare, entrambe con un bellissimo Lungomare, entrambe importanti centri dell’Italia del Sud. Un po’ più ricca (o meglio, meno povera) Salerno, trainata dalla vicina Napoli e col beneficio di una posizione molto più favorevole per la vicinanza al resto d’Italia e d’Europa, entrambe condividono un hinterland ricco di storia, cultura e attrazioni turistiche certamente meglio valorizzate a Salerno ma proprio per questo ancora più genuine a Reggio: la Costiera Amalfitana e la Costa Viola, Vietri sul Mare e Scilla, Amalfi e Bagnara, i templi di Paestum e i Bronzi di Riace, il Cilento e l’Aspromonte. Entrambe condividono anche la pianura della provincia: quella di Gioia Tauro a Reggio, quella del Sele a Salerno. E da oggi, condividono anche Pippo Inzaghi.

Il campionissimo del calcio, infatti, è da pochi giorni allenatore della Salernitana dopo che a maggio ha concluso la sua esperienza di mister della Reggina. Le due squadre, tra l’altro, sono legate dallo storico gemellaggio tra le due rispettive tifoserie. Ma a destare ancor più scalpore è stata, ieri mattina, l’intervista a StrettoWeb in cui Pippo Inzaghi ha annunciato il suo pendolarismo tra Reggio Calabria e Salerno: lavorerà alla Salernitana viaggiando con Reggio, dove rimarrà la sua famiglia che lui raggiungerà dopo ogni partita prima di ricominciare la settimana di allenamenti. La notizia ha suscitato grande interesse non soltanto per l’emozione di una città che apprezza un personaggio così importante che di Reggio si è innamorato tantissimo ma anche per il retroscena logistico del campione che sceglie di lavorare a Salerno rimanendo a vivere a Reggio Calabria. Pippo Inzaghi pendolare con base a Reggio, infatti, è uno scenario particolarmente forte che stimola importanti riflessioni sui trasporti e la logistica del Sud.

Quella di Super Pippo è certamente una scelta difficile: la famiglia, Angela Robusti con i due figli piccoli, continuerà a vivere a Reggio Calabria dove Inzaghi li raggiungerà per uno-due giorni dopo ogni partita, nelle soste e nei periodi di vacanza dal lavoro. Ieri mattina Pippo è partito per la prima volta da pendolare dalla Stazione Centrale di Reggio Calabria, su un Frecciarossa per Salerno, accompagnato al binario proprio dalla moglie Angela come un pendolare qualunque.

Ma quanti pendolari ci sono a Reggio Calabria? Nelle nostre città del Sud, prive di collegamenti veloci, siamo abituati a considerare il pendolarismo una rarità da “physique du rôle”, quasi sempre limitata alla gioventù universitaria. E così a Reggio Calabria può vivere soltanto chi lavora a Reggio Calabria, a Messina può vivere soltanto chi lavora a Messina, idem a Catania, Siracusa, Catanzaro, Cosenza, Crotone e così via. Ecco perchè la scelta di Pippo Inzaghi sta facendo discutere molto. E’ frutto di una cultura diversa, perchè nell’Italia del Centro e del Nord il pendolarismo è molto più diffuso. Ma è anche il risultato di collegamenti e trasporti adeguati: è stata la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria a consentire di rivoluzionare il sistema di mobilità del Paese. Salerno e Reggio Calabria oggi sono collegate dai Frecciarossa che agevolmente impiegano 4 ore di treno per collegare le due città dal centro al centro, ma ogni giorno c’è persino un treno più veloce che fa meno fermate e consente di viaggiare tra le due città in appena 3 ore e 30 minuti.

Salerno e Reggio Calabria distano 420 chilometri: con la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria anche da Salerno in giù, fino a Reggio Calabria, le due città potranno essere collegate in meno di due ore e trenta minuti. Secondo i dati ufficiali forniti dalle Ferrovie, già soltanto il completamento del primo lotto – già cantierizzato – da Battipaglia a Praia a Mare, consentirà entro pochi anni di ridurre il tempo di percorrenza della tratta Salerno-Reggio Calabria ad appena tre ore. E parliamo di una nuova linea che consentirà ai treni di viaggiare a 300km/h soltanto nel primo tratto settentrionale della ferrovia, appunto, da Battipaglia a Praia a Mare.

La nuova Salerno-Reggio Calabria è già in parte finanziata con i fondi del PNRR per quanto riguarda alcuni tratti del primo lotto, in modo particolare da Battipaglia a Romagnano per consentire un collegamento veloce con Potenza e Metaponto (quindi Taranto e la Puglia), e poi anche con la nuova galleria Santomarco per il raddoppio della linea Paola-Cosenza funzionale proprio alla prosecuzione dell’alta velocità ferroviaria verso Sud.

Tutti gli altri lotti non sono ancora neanche progettati: si sta discutendo sul tracciato, che secondo alcune ipotesi dovrebbe seguire il percorso dell’autostrada passando da Cosenza tramite la Valle del Crati con una linea ferroviaria completamente ex novo, ma invece con ogni probabilità proseguirà lungo la linea tirrenica come dimostra l’investimento sulla linea Paola-Cosenza volto proprio a collegare la città silana alla linea principale.

Appare davvero chiaro, dati alla mano, quanto cambierà il Sud Italia con l’alta velocità ferroviaria e il Ponte sullo Stretto, che consentirà quindi i collegamenti veloci via treno anche con la Sicilia. Sempre le Ferrovie hanno previsto i nuovi tempi di percorrenza dopo il completamento della prima fase della velocizzazione ferroviaria, e lo scenario è già di gran lunga più confortante rispetto ad oggi:

Ovviamente il Ponte sullo Stretto accorcerà ulteriormente tutte le distanze, così come lo sviluppo di strade secondarie più veloci (vedi SS106 Taranto-Reggio Calabria). Così, con le adeguate infrastrutture, nelle città del Sud non potrà più vivere soltanto chi lavora in quella stessa città. Un caso come quello di Pippo Inzaghi non farà più scalpore. Si potrà vivere a Reggio e lavorare a Palermo, si potrà vivere a Messina e lavorare a Cosenza, si potrà vivere a Siracusa e lavorare a Catanzaro. Per un Sud che sarà più ricco, sviluppato, collegato ed evoluto.

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