Locri: 18 anni fa l’omicidio Fortugno, fu ucciso a colpi di pistola a Palazzo Nieddu

Mancuso: "la Calabria e il Consiglio regionale ricordano con orgoglio Franco Fortugno"

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Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale calabrese della Margherita, fu ucciso 18 anni fa mentre si svolgevano le primarie per il candidato premier del Centro / Sinistra. Il noto politico fu ucciso nell’androne di Palazzo Nieddu a Locri a colpi di pistola. Fu un omicidio che sconvolse l’intera regione ed ogni anno si ricorda l’allora esponente della Margherita.

Il ricordo del presidente Mancuso

“La Calabria e il Consiglio regionale ricordano con orgoglio Franco Fortugno. Non un ricordo rituale e freddo, bensì caratterizzato dalla convinzione che la criminalità organizzata, anche grazie alla solidità etica e alla fermezza istituzionale di politici come il vicepresidente del Consiglio regionale assassinato dalla ‘ndrangheta a Locri il 16 ottobre 2005, può e deve essere debellata. Costituisce un disvalore assoluto – afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancusoche va contrastato non soltanto con l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui non finiremo mai di essere grati per l’impegno quotidiano che dispiegano, ma anche attraverso una reazione vigorosa, coraggiosa e sempre più corale di tutta la società civile”.

“Spetta a tutti noi, adoperarci con coerenza e determinazione, affinché il lascito politico, morale e civile di Franco Fortugno permei ancor di più le Istituzioni pubbliche e sia conosciuto dalle nuove generazioni. A Maria Grazia Laganà e ai suoi figli rinnovo, a nome dell’Assemblea legislativa la cui Aula è intitolata a Franco Fortugno, i sentimenti più sinceri di vicinanza e solidarietà”, concludo Mancuso.

Occhiuto: “rafforzare quotidianamente legalità e Stato di Diritto”

“A 18 anni dall’assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, la Calabria ha il dovere non solo di commemorare un uomo onesto, ma anche di rafforzare quotidianamente le ragioni della legalità e dello Stato di Diritto. Quell’omicidio fu una brutale intimidazione all’intera collettività calabrese: colpiva tutti noi perché colpiva la democrazia. Per questo dobbiamo coltivare la memoria, e non dimenticare. Tocca a ciascuno di noi, cittadini, corpi intermedi e istituzioni, fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano, e che il nome di Francesco Fortugno venga sempre onorato”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Palmenta: “la memoria da sola non basta”

L’assessore comunale alla Legalità, Giuggi Palmenta, ha partecipato a Locri all’annuale cerimonia in ricordo di Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale, assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre del 2005. “L’esercizio della memoria, sia pur doveroso e irrinunciabile, da solo non basta. Serve continuare a lavorare insieme, ognuno per la propria parte perseguendo il fine ultimo che coincide con ciò che è buono, vero, giusto e bello, contro la criminalità e per l’affermazione dei principi di legalità, legalità che deve essere praticata quotidianamente, come stile di vita“. Queste le parole dell’assessora pronunciate a margine della commemorazione in ricordo di Franco Fortugno che, come ogni anno, vede protagonista la comunità di Locri.

“A diciotto anni da quell’efferato omicidio – ha poi aggiunto il rappresentante di Palazzo San Giorgio – è ancora necessario svolgere un attento e profondo lavoro educativo e formativo nei confronti delle giovani generazioni della nostra terra, affinché comprendano l’importanza della cultura del lavoro e del rispetto delle regole quali unici strumenti in grado di garantire loro un futuro di benessere”.

“Per questo – ha poi concluso Palmenta – è fondamentale essere qui oggi, a testimoniare l’impegno delle istituzioni del territorio per la piena affermazione dei principi di democrazia, libertà e soprattutto per sostenere il processo di affrancamento da ogni forma di malaffare. Reggio Calabria continuerà ad affiancare la famiglia Fortugno, in particolare l’onorevole Maria Grazia Laganà, i suoi figli e l’intera comunità locrese in questo percorso di riscatto che, ne sono certa, questo territorio riuscirà a portare a compimento”.

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