“Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo, perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico. Siamo state in silenzio in queste ore, a fronte di un’azione di strumentalizzazione di espressioni prettamente politiche con l’intento di paragonarle a chi le violenze verbali e le discriminazioni di genere li subisce quotidianamente non dando valore alle donne che ne sono realmente vittime”. È quanto affermano gli assessori Alessandra Calafiore e Liana Cannata; i Presidenti delle Partecipate comunali Messinaservizi Bene Comune, AMAM e Messina Social City, rispettivamente Mariagrazia Interdonato, Loredana Bonasera e Valeria Asquini con le componenti i CdA, Giusi Calanni per la Patrimonio Messina; Francesca Martello per Arisme; Daniela Bruno della MSC; Alessandra Franza per AMAM e Carla Grillo di ATM.
“Interrompiamo il silenzio per difendere il nostro leader politico da un’accusa ingiusta e pretestuosa che non trova riscontro nella realtà. Se fosse stato misogino – rimarcano – De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe pure di un certo peso; e se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e AMAM, oggi tre, con la presidente della Messinaservizi Bene Comune oltre a una donna anche come Segretario Generale del Comune. Nessuno può negarne l’evidenzia, in quanto De Luca ha dato come amministratore pubblico non soltanto piena evidenza e sostanza al concetto di parità di genere ma ha rimosso anche quegli ostacoli strutturali che impediscono a noi donne un accesso paritario. Pertanto, un operato quello di De Luca volto a valorizzare donne e uomini della sua squadra senza mai distinzione di genere“, evidenza la nota.
“Infatti, siamo donne che ogni giorno siedono ai tavoli decisionali alla stessa stregua dei nostri colleghi uomini. Nessuno si è mai permesso di escluderci o zittirci rispetto alle decisioni da adottare. De Luca, oggi, pur nel suo ruolo di leader, ha sempre tenuto conto delle nostre opinioni lasciandoci libere di esprimere il nostro pensiero, così come è giusto che sia; e i nostri ruoli ne sono espressione diretta. Per il resto, ognuno è certamente libero e responsabile delle proprie scelte politiche, noi difendiamo il nostro attivismo e non temiamo certamente chi, conoscendo le nostre qualità e professionalità cerca di imbavagliarci nella visione di avversari politici. Abbiamo una voce anche noi e l’abbiamo voluta usare per difendere il nostro leader politico e la credibilità delle azioni che stiamo mettendo in atto come gender policy. Non dimentichiamo è a noi donne che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la vita sociale sotto tutti i punti di vista. In ultimo ci teniamo a dire basta con questo retaggio culturale che è il primo ostacolo all’equità di genere alla quale si aspira da decenni”, conclude la nota.