Pendolari dello Stretto, la testimonianza: “troppi disagi e il parcheggio a Reggio è una giungla. Per le erbacce aspettiamo cinghiali e pecore?”

Pubblichiamo un'altra testimonianza di un pendolare reggino che ogni giorni viaggia lungo lo Stretto di Messina

StrettoWeb

I pendolari dello Stretto di Messina sono sul piede di guerra. Dopo anni di spostamenti tra le due sponde, e soprattutto alla luce delle criticità emerse nell’ultimo periodo, sono sempre più numerosi i viaggiatori di Calabria e Sicilia che vogliono far sentire la propria voce. A tal proposito pubblichiamo la testimonianza di Fabrizio Calabrò, il quale, come altri pendolari, ritiene “opportuno fare un resoconto dei disagi che noi pendolari subiamo ogni giorno“.

Non mi dilungo sul fatto che gli orari delle prime corse sono inadeguati per chi normalmente entra alle 8:00 a lavoro perché penso che sia un fatto abbastanza palese a tutti, ad eccezione di chi formula gli orari. Stessa cosa vale per gli orari di rientro a Reggio Calabria, che risultano mal pensati, costringendo a posticipare il rientro a casa“, scrive Calabrò. “Ai disagi sopra esposti si aggiunge il fatto che le operazioni di imbarco e sbarco avvengono con una lentezza straordinaria rispetto a quando si viaggiava con BluJet”.

A ciò si aggiunge il fatto che le passerelle impiegate per le operazioni di imbarco/sbarco sono delle vere barriere architettoniche, difatti rispetto al piano di calpestio si forma un gradino da superare di almeno 30 cm. Questo crea disagi a persone disabili, anziani, persone con il bagaglio, etc. Nessuno si è accorto di questo? Inoltre si sono registrati dei casi in cui il personale di bordo si è dimostrato poco cortese e poco informato“, chiosa il pendolare.

Infine ringrazio il Comune di Reggio Calabria/Città Metropolitana che non sono intervenuti finora e lasciano in condizioni impietose il parcheggio. Sembra di essere in una giungla. Per intervenire dobbiamo aspettare i cinghiali o un gregge di pecore che provveda ad estirpare l’erbacce?“, conclude.

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