Reggina, ecco le deliranti parole di Brunetti in Consiglio Comunale: il VIDEO e il TESTO INTEGRALE

L'intervento del Sindaco f.f. di Reggio Calabria Paolo Brunetti in Consiglio Comunale sul caldo argomento Reggina

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Reggina, le clamorose parole di Brunetti in Consiglio Comunale
StrettoWeb

“Faccio i complimenti a Massimo Ripepi per le riprese che fa nelle sue dirette, ma ti chiedo solo di dire cose chiare e vere, senza illazioni che alimentano chiacchiericcio. Domani in Commissione Controllo e Garanzia ci sarò, non ho paura, l’altra volta era a Roma per impegni istituzionali. Sarà l’opportunità, domani, per dire tante cose che non ho detto finora, perché credo che l’obiettivo principale fosse portare a casa il risultato, e cioè salvaguardare la continuità calcistica della nostra società”. Così il Sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Paolo Brunetti a chiusura del Consiglio Comunale odierno. Tra gli argomenti caldi della seduta quello legato alla Reggina e alla scelta Fenice Amaranto.

Brunetti ha attaccato tante persone, senza fare i loro nomi. Tutti coloro, con un passato glorioso nella storia della Reggina, che non hanno condiviso la sua scelta e lo hanno detto pubblicamente: chiari, infatti, i riferimenti a Lillo Foti, Ciccio Cozza e Massimo Taibi, ma non solo. “Sulla questione Fenice, o Reggina, chiamatela come volete ma per me rimane Reggina, si è detto troppo e a sproposito. Tutti hanno avuto voce in questa città, persino Presidenti falliti (il riferimento è a Lillo Foti nella nostra intervista a StrettoWeb, ndr) che ci hanno mandato in Serie D. Abbiamo avuto commenti di allenatori della Reggina con 5 incarichi e 6 esoneri (riferimento a Cozza, ndr) che dispensavano consigli su cosa si sarebbe dovuto fare. Abbiamo avuto dichiarazioni di persone dell’ex società che ci dicevano che dovevamo fare in altra maniera (Taibi, ndr), però nessuno ha posto il rimedio quando c’è stato il problema, sempre dopo. Questa è la città postuma. Oggi si ergono a dispensatori di consigli, e parlo di gente che ha avuto un percorso nelle società precedenti. Grazie, so sbagliare da solo, non vi preoccupate di dare ulteriori consigli, perché non avete dato consigli, ma avete agito e sbagliato. Se ho sbagliato lo dirà il tempo, ma mi sono assunto la responsabilità”.

“In questa vicenda – ha continuato – si è mischiato di tutto: vicende personali, politiche, giornalistiche, tutte basate sul pettegolezzo. E’ uno scandalo che mio nipote giochi nella Reggina? Andate dai Carabinieri, come già avete fatto, e avrò modo di parlare con i Carabinieri anche di questa cosa. E’ uno scandalo che abbia scelto uno piuttosto che un altro? Andate dai Carabinieri, avrò modo e sarò felice di parlare con loro. E magari da quella discussione approfondiremo tanti altri pettegolezzi. Per esempio quello di una cordata che aveva già accordi con una testata giornalistica per lanciare la volata a questa cordata. E’ un pettegolezzo al quale io non do fondamento, non ci voglio credere, perché se così fosse sarebbe un problema serio. O che qualche giornalista, pur di fare la volata all’altra cordata, aveva già accordo di fare l’addetto stampa della Reggina? Ovviamente è un pettegolezzo, non può essere verità, altrimenti non abbiamo futuro in questa città. Io queste cose le ho sentite in città, ma siccome sono un buono, e tante volte non ci voglio credere, ho sottovalutato il fatto che pettegolezzi creati ad arte sulla mia persona, e su quella del facente funzione, mai e poi mai pensavo avessero rubato un mese di discussione in città”.

“L’ho detto, ripetuto e ribadito: forse la scelta più utile politicamente, contrariamente a quanto dice Ripepi, era scegliere un’altra cordata. Sarebbero stati, la maggior parte che scrive sui social, favorevoli. Ma per me la maggior parte è quella silente. Decidendo per l’altra cordata avrei fatto la scelta giusta? Non lo so. Come non so se quella che ho fatto è giusta. Sicuramente è la scelta più adeguata al contesto in cui eravamo, secondo il mio punto di vista, la documentazione, l’affidabilità del progetto. Non finirò mai di ringraziare che si è occupato della nostra città anche attraverso la Reggina, nonostante gli insulti che arrivano ogni santo giorno e alle quali non intendo più rispondere. E là si che vedo interesse politico. Qualcuno che dice che viene a candidarsi a Sindaco… l’obiettivo allora non era la Reggina (altro riferimenti, questa volta a Bandecchi, ndr). A me poco importa, a me importa di aver fatto la scelta in serenità e con consapevolezza che stavo facendo la cosa giusta. I fatti poi magari mi daranno torto, ma ho dovuto scegliere. Domani avremo modo di approfondire”.

La risposta a Bandecchi

“In un solo caso ho risposto a provocazione, quando qualcuno ha detto che se viene a Reggio viene sparato (altro riferimento a Bandecchi, anche se non ha detto proprio così, ndr). Questo non lo permetto a nessuno: può venire Paperon de Paperoni, ma deve avere rispetto per i cittadini, sennò se ne può tornare da dove è venuto. Non è tutto basato sui soldi, almeno non dal mio punto di vista. I soldi e le risorse servono, ma serve anche serietà, altrimenti con il sottoscritto non attecchirà mai il rapporto. Per me se ne è parlato pure troppo, sperando che riesca a vincere qualche partita e sperando che il gruppo della Fenice si dimostri serio per come l’ho considerato io. Ancora non ha dimostrato nulla, se non il poco tempo a disposizione per una squadra di qualità, per chi capisce di calcio, io poco. Adesso bisogna vigilare sui patti previsti dal progetto, e su questo vigileremo, ma di fatto ancora è presto per tirare le somme”.

“Ho ragionato sempre per il bene della città, mai a titolo personale, forse sbagliando, perché di errori ne ho commessi. Magari non è facile che mi credano tutti, ma dico questo, e lo faccio ai quattro venti. Anche quando si dice che tornerà Falcomatà, e lo speriamo, io non mi sono spostato di un millimetro dalla sua linea programmatica. Nel prossimo Consiglio Comunale farò il saluto di commiato, dove dirò alcune cose a voi e alla città”, chiude

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