Reggina, le carte della Città Metropolitana smentiscono la Fenice e Versace: dov’è il modulo per il Sant’Agata millantato da f.f. e club?

Reggina, all'ufficio protocollo della Città Metropolitana non risulta alcun modulo con l'adesione alla manifestazione d'interesse da parte della Fenice Amaranto: la domanda è una sola, quella della Mediterranea holding

StrettoWeb

All’ufficio protocollo della Città Metropolitana di Reggio Calabria non risulta alcun modulo di adesione alla manifestazione d’interesse per la concessione del Centro Sportivo Sant’Agata da parte della Fenice Amaranto. Le carte confermano quello che su StrettoWeb scriviamo da ieri: la Fenice non ha presentato domanda, l’unica adesione alla procedura dell’ente è stata quella della Mediterranea holding. Intanto sono passate più di 16 ore da quando abbiamo chiesto alla Fenice di pubblicare il modulo di adesione alla manifestazione d’interesse regolarmente protocollato, per confermare quanto asserito nel comunicato-farsa di ieri sera. Ma il club non ha pubblicato nulla. Chissà perchè…

La verità è che la Fenice non ha partecipato alla manifestazione d’interesse per il Centro Sportivo Sant’Agata. Per aderire bisognava seguire le regole del procedimento appositamente pubblicate sull’albo pretorio della Città Metropolitana ed inviare l’apposito modulo già precompilato dall’ente:

albo città metropolitana

manifestazione d'interesse centro sportivo sant'agataNello stesso albo pretorio della Città Metropolitana, l’ente aveva pubblicato il modulo per la partecipazione alla manifestazione d’interesse come unico strumento volto alla partecipazione alla procedura:

modulo manifestazione d'interesseEbbene, questo modulo non è mai stato compilato ed inviato dalla Fenice, a differenza della Mediterranea holding che è quindi – lo ribadiamo – l’unica società che ha fatto domanda per il Sant’Agata. Se davvero la Fenice vuole dimostrare di aver partecipato alla manifestazione, rinnoviamo dopo oltre 16 ore l’invito a pubblicare il modulo compilato e protocollato. Perché non lo fa?

L’unico documento protocollato a nome della Fenice è una lettera interlocutoria inviata il 10 ottobre fuori da tutti i canoni del procedimento, per giunta indirizzata al dirigente (?!?), in cui la società dettava le proprie condizioni per la gestione del Centro Sportivo. Una scrittura totalmente priva di ogni validità, sia nella forma che nella sostanza, che in termini di legge l’ente non potrà che bollare come “irricevibile”. Una irricevibilità che ovviamente lo stesso ente comunicherà con una risposta ufficiale alla Fenice.

Intanto la prossima settimana la Città Metropolitana pubblicherà il bando, che è già impostato e definito e su cui non c’è spazio per alcuna valutazione politica perchè è espressamente previsto dalla normativa. Ci saranno poi 15 giorni di tempo per raccogliere le adesioni e dare il Sant’Agata in concessione al miglior offerente già a Novembre.

Intanto la vicenda degli ultimi due giorni ha delineato uno scenario gravissimo: non solo la Fenice Amaranto non ha aderito alla manifestazione d’interesse per il Centro Sportivo Sant’Agata, smentendo per l’ennesima volta il business-plan che aveva stregato Brunetti, ma ha persino detto pubblicamente l’ennesima clamorosa bugia con un comunicato stampa completamente falso, smentito da atti pubblici. E’ evidente l’ennesimo tentativo di prendere in giro i tifosi, come già fatto sul budget stagionale, sulla scuola calcio, sulla squadra femminile, sulla denominazione sociale, sull’interesse per l’università.

Ieri abbiamo scritto “Come Saladini. Esattamente come Saladini e i suoi comunicati-farsa a cui credevano soltanto gli allocchi” ma ci sbagliavamo. Ci sbagliavamo di grosso. Qui siamo a livelli molto peggiori di Saladini, perchè Saladini le prese in giro le ha fatte dopo un anno di serie B e tanti soldi dedicati alla Reggina. La Fenice, invece, si è presentata per rilevare la Reggina senza le basi per utilizzare neanche il Centro Sportivo, e soltanto nel primo mese ha già raccontato un mare di bugie che la rende totalmente priva di credibilità.

Che nei confronti di chiunque arrivasse adesso ci fosse una naturale diffidenza dopo le esperienze di Gallo e Saladini era normale e a maggior ragione il nuovo club avrebbe dovuto riconquistare la fiducia della piazza comportandosi con assoluta lealtà e totale rispetto. Invece sta continuando esattamente sulla scia dei predecessori: soltanto frottole, menzogne e prese in giro per una città che si sarebbe già dovuta ferocemente ribellare e invece ha ancora sacche di citrulli disposti a credere a qualsiasi cosa. Sono i soliti allocchi e creduloni: i sudditi, quelli che credevano ai comunicati di Saladini, quelli che difendono le scelte di Brunetti e oggi si eccitano per le bugie di Versace o della Fenice.

E’ gente che vive col bisogno di farsi prendere in giro. Alla fine, come sempre, saranno quelli che di fronte all’evidenza dei fatti ci rimarranno più scottati: perchè apriranno gli occhi troppo tardi, si accorgeranno di essere stati gabbati soltanto fuori tempo massimo, non solo vedranno le loro speranze infrante ma – per l’ennesima volta – saranno costretti ad ammettere che non ci avevano capito nulla.

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