Reggina, la Fenice comincia a fare la conta degli infortuni: allarme in difesa, ma era tutto prevedibile (e ampiamente previsto)

Non c'è nulla di assurdo, incredibile, clamoroso. Anzi, è tutto scontato, abbastanza prevedibile e da mettere in conto

StrettoWeb

Prima era solo qualcuno sparso, ora cominciano a contarsi. Sono gli infortuni occorsi ai calciatori della Fenice Amaranto. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Zanchi, uscito anzitempo ieri nella ripresa. Per lui “un’elongazione del collaterale mediale del ginocchio destro”. E’ un altro difensore, si aggiunge a Cham e Girasole. Per il giovane gambiano, tra le note liete di questo avvio, è stata evidenziata una “distrazione muscolare tra 1° e 2° grado del bicipite femorale della coscia sinistra”.

Per quanto concerne Girasole, invece, il problema è noto: è arrivato a Reggio con un infortunio importante alle spalle, mai pienamente recuperato. In estate non ha superato le visite mediche con la Lucchese, in Serie C, e in questo avvio di campionato con gli amaranto è sceso in campo solo una volta, rimanendo indisponibile in tutte le altre 6 sfide precedenti e successive. Insomma, per il mister è un bel problema nella retroguardia, a maggior ragione per le gare ravvicinate in questa fase: al centro della difesa rimangono ad oggi disponibili solo Kremenovic, Aquino e Ingegneri. Discorso a parte – in attacco – per Rosseti, che ha ripreso a corricchiare adesso dopo l’infortunio subito nel match interno contro il Siracusa, per cui per fortuna è stata esclusa la lesione.

Insomma, l’organico non è corto, ma tra i calciatori acciaccati o non al 100% ci sono buona parte dei titolari o comunque quelli maggiormente utilizzati. E si sa quanto importanti siano le rotazioni in questa fase in cui si gioca ogni 3 giorni. Altrimenti succede proprio questo: gli infortuni. Eppure, va ammesso, non c’è nulla di assurdo, incredibile, clamoroso. Anzi, è tutto scontato e abbastanza prevedibile. Poi ci saranno i soliti vittimisti, o i superstiziosi, o coloro che pensano che anche in questo caso magari sia colpa di Gravina, Balata o dei poteri del nord. Quando una società, che già sa di essere in ritardo, ne accumula ancora di più cominciando a muoversi sul mercato una settimana dopo l’ufficialità del Sindaco, pescando solo da svincolati senza preparazione o da calciatori con infortuni pesanti alle spalle (Rosseti e Girasole), il risultato non può essere che questo.

Pochi giorni di allenamento, poi subito in campo ogni 3 giorni e… patatrac. In questi casi, purtroppo, la sfortuna c’entra ben poco. Pur rimanendo il forte ritardo, ci si sarebbe dovuti muovere per tempo, prima dell’ufficialità della vittoria del bando, pescando – almeno nei ruoli chiave – calciatori di altre società con la preparazione effettuata. Eccetto qualcuno, invece, sono quasi tutti svincolati. E così Trocini si ritrova con un solo attaccante (per giunta un ragazzino di 18 anni) e con la difesa decimata. Poi però possiamo pensare che ci sia sfiga e anche che gli asinelli volino e che la marmotta confezioni la cioccolata…

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