“La sto vivendo con rabbia. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Chiaramente per vincere il campionato ci vuole anche fortuna, ma speravo che almeno in un campionato del genere riuscissimo ad essere ai vertici”. E’ arrabbiatissimo, Antonino Zimbalatti, il Consigliere Comunale e Metropolitano eletto nell’Amministrazione Falcomatà ma ora sospeso per il Processo Miramare. Ci parla direttamente dal traghetto della Caronte, sta tornando da Acireale. E’ andato a seguire La Fenice Amaranto ma è rammaricato. Un fiume in piena ma, ci tiene a precisare, “parlo da tifoso, solo da tifoso. Lo sono dai tempi di Bercarich. Se sono andato ad Acireale significa che ci tengo, e non come persona dell’Amministrazione”.
“Oggi era la partita decisiva – continua – perché vincere significava continuare a sperare. Il pareggio di oggi però secondo me ci taglia fuori. Questa squadra può competere con Igea Virtus, Akragas, Licata, da metà classifica verso l’alto, da 7°-8° posto, e lo dico dall’inizio”, prosegue. Buona parte della sua argomentazione si basa sull’attaccante: “il discorso dell’attaccante sta diventando una presa in giro per la tifoseria – dice a StrettoWeb – Io società, che cerco di voler competere per un livello di prim’ordine in campionato, l’attaccante non lo dovevo prendere oggi, ma 20 giorni fa. Se poi lo prendo ora mi imbestialisco ancora di più”.
“Come si fa a dire ‘vorremmo competere per vincere il campionato a maggio’, quando l’attaccante non l’abbiamo preso”, il riferimento alle parole di Ballarino di qualche settimana fa. “Una società seria lo avrebbe preso. O c’è qualche problema di natura finanziaria o ci state prendendo in giro” dice ancora il Consigliere sospeso. “E’ una società che potrebbe anche avere delle problematiche, dalla preparazione a tutte le difficoltà. Però vedo Trotta che sta andando a Pistoia, gli attaccanti ci sono allora. Se poi vogliamo sperare nei miracoli è un altro discorso, ma io nel calcio di miracoli non ne ho mai visti…”.
Se per il presente è arrabbiatissimo, per il futuro la situazione non è molto diversa: “quest’anno non vedo via d’uscita, a meno di stravolgimenti a dicembre. E se quest’anno va male, gli abbonamenti caleranno da 3 mila a 1.500. Diminuendo i soldi, che prospettive abbiamo di fare quel tipo di progetto che hanno prospettato? Non vedo un futuro roseo, ma spero però che il mio sia un errore. Non mi è piaciuto quello che è successo, ho previsto già a dicembre quello che stava succedendo. Ora sono diffidente. Nel business plan hanno scritto Serie B in 3 anni? Forse Serie C in 3 anni… E poi magari ci stabilizziamo lì…”.
Zimbalatti non crede a questa società, per ora. E’ andato allo stadio per amore e passione, ma non ha fatto l’abbonamento e non sa se tornerà al Granillo: “non farò lo sforzo continuo di andare in casa e in trasferta. Non ho fatto l’abbonamento perché non credo“, prosegue. E poi torna sulla squadra: “con il risparmio di tanti contratti si poteva investire meglio sull’attaccante. Ci sono giocatori non necessari né utili”.
Non poteva mancare, in chiusura, una domanda sulla scelta del Sindaco, persona che Zimbalatti ovviamente conosce: “con Brunetti in questo periodo non mi sono mai sentito. Mi sono sentito giorni prima della presentazione delle domande, avevo chiesto se c’era la presenza di qualche proposta per rilevare la società. Lui mi ha detto che c’era la proposta di una società catanese. Non so poi le motivazioni della decisione, dai miei informatori ho saputo che Ballarino è una brava persona, ma con una disponibilità che non può essere superiore al milione, milione e mezzo di euro. Ecco, come patrimonio personale è un ottimo budget e sono persone che vogliono investire, ma per la categoria è molto limitato“.