“I reggini dentro la Reggina”: Bandecchi e i retroscena degli imprenditori Maio e Scuncia

Gli imprenditori reggini Maio e Scuncia svelano retroscena e motivi che avevano spinto Bandecchi ad investire sul calcio a Reggio Calabria

StrettoWeb

I due imprenditori reggini Scuncia e Maio sono intervenuti a Reggina Talk, il programma Spotify del giornalista Paolo Ficara. Loro due facevano parte della cordata con Bandecchi e MyEnergy e in una chiacchierata raccontano proprio alcuni retroscena. Comincia Scuncia. “Ho contattato Confindustria Giovani dicendo che altre persone stavano preparando una società nuova, se loro erano interessati – esordisce Scuncia – Anche loro lo erano. Ci incontriamo e subito dopo mi chiama Salvatore Maio per un altro incontro, questa volta con Totò di Saline di My Energy. Mi illustra il progetto, era interessantissimo, forse anche troppo avanti per il territorio reggino. Secondo me dovevamo aggregarci: Confindustria e My Energy, ma l’unione non avviene. Ci ritroviamo soli e pensiamo anche di mollare”.

Ma non è finita: “il giorno prima che scadesse il bando dico a Salvatore che l’avrebbe contattato una persona, cioè Bandecchi, che aveva l’obiettivo veramente di aiutare la città. Come ci ha spiegato in forma privata, ‘la Reggina è dei reggini, io vi do una mano affinché riusciate a salvarla e mano a mano a camminare da soli’. Così prepariamo il business-plan, anche se ci viene comunicato dalla conferenza stampa del Sindaco che non era esplicativo, tecnico, e veniamo scartati”.

A differenza di quanto qualcuno vuol far pensare o credere, l’altra cordata non era Bandecchi, o solo Bandecchi, ma era composto da imprenditori reggini per il restante 50%. Un netto taglio col passato recente rappresentato da Gallo e Saladini, che ora continua con un altro forestiero, Ballarino.

A tal proposito, nella diretta Spotify prende la parola Salvatore Maio: non è vero che gli imprenditori reggini non sono riusciti a fare qualcosa insieme, è rimasto un bel rapporto con My Energy e con imprenditori importanti. Io non sono ricco, avrei fatto solo da collante, per il bene della Reggina. La sera prima della scadenza del bando si erano create delle condizioni importanti: un imprenditore ricco che però non aveva il tempo di stare sul territorio, e una squadra di reggini che avevano formato il 50%”.

Infine Scuncia aggiunge il dettaglio sull’interesse di Bandecchi e sui motivi che l’hanno spinto a questa sfida: “con Bandecchi abbiamo avuto incontri e telefonate. Gli abbiamo chiesto perché fosse innamorato di Reggio Calabria, la risposta mi ha stupito. ‘Sono innamorato di Reggio perché – quando eravamo in C, è arrivato il Covid e la Reggina era prima – io sono stato l’unico a dire che meritava la B. Quando l’anno successivo sono sceso a Reggio, per Reggina-Ternana, sono entrato in campo ed è partito un applauso e poi un coro verso di me. Questa cosa mi ha stupito, non mi era mai successo. Stessa cosa a Bari: applauso e coro. Poi mi hanno spiegano che Bari e Reggina sono gemellate. L’entusiasmo mi è rimasto nel cuore, io sono un passionale e volevo darvi una mano”.

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