Reggio Calabria, Falcomatà rinviato a giudizio: andrà a processo per il Miramare bis | DETTAGLI

Il nuovo processo sullo scandalo Miramare è partito da un esposto in Procura presentato dal movimento politico 'Reggio Futura'

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Il giudice Claudio Treglia ha deciso: il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, andrà nuovamente a processo. E’ di pochi minuti fa l’ufficialità del rinvio al giudizio per il primo cittadino, accusato di abuso perchè “avrebbe impedito la costituzione del Comune di Reggio come parte civile al processo Miramare con comportamento omissivo, arrecando a se stesso e agli altri imputati un ingiusto vantaggio patrimoniale“. Il nuovo processo sullo scandalo Miramare è partito da un esposto in Procura presentato dal movimento politico ‘Reggio Futura’.

Oggi, nella prima udienza, il giudice aveva già cassato la richiesta di un ulteriore rinvio richiesta dagli avvocati di Falcomatà, Lorenzo Gatto e Marco Panella, mentre il Comune – stavolta – si è correttamente costituito parte civile in un processo che parte proprio per la mancata costituzione del Comune quale parte civile nel precedente procedimento.

Adesso Falcomatà andrà di nuovo a processo, mentre il 25 ottobre si concluderà in Cassazione l’iter giudiziario del “Miramare original”, il processo che ha già visto due volte condannato il primo cittadino (in primo grado e in appello) per aver concesso lo storico albergo ad un amico in modo irregolare, e di conseguenza per questo motivo è stato sospeso dal suo incarico. In base a quello che deciderà la Cassazione il 25 ottobre, Falcomatà potrà tornare sindaco o – al contrario – qualora la condanna venisse confermata e diventasse quindi definitiva, il Comune verrebbe sciolto e si tornerebbe subito al voto (e Falcomatà non potrebbe ricandidarsi).

Il nuovo processo per Falcomatà seguirà il proprio iter in modo indipendente dal precedente: il sindaco dovrà affrontarlo da primo cittadino, qualora tornasse a Palazzo San Giorgio, o da cittadino semplice in caso di conferma delle condanne in Cassazione.

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