Reggio Calabria, la mensa scolastica e le donne emancipate: cosa succede a questa città?

“Quello che sta succedendo sulla mensa è incredibile. E’ il 2 ottobre e il servizio non è partito, le famiglie chiedono risposte chiare e certe”

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E’ il 2 ottobre e la sorte delle mense scolastiche a Reggio Calabria è pressoché incerta. Come debbano organizzarsi quei genitori che non hanno nonni o qualcun altro sui cui contare non si sa ancora. Questa mattina nel corso del Consiglio comunale che si è svolto a palazzo San Giorgio, il sindaco f.f. Paolo Brunetti ha parlato anche di mense, incalzato da alcuni consiglieri che hanno chiesto conto della situazione.

Quello che sta succedendo sulla mensa è incredibile – ha affermato Mario Cardia. E’ il 2 ottobre e il servizio non è partito, le famiglie chiedono risposte chiare e certe”.

Il comune si era attivato per tempoha risposto Brunetti -, individuando anche altre risorse per rimpinguare il budget e fare una gara che potesse dare maggiore appetibilità al progetto. Nonostante questo non ha partecipato nessuno e questo è un problema perché noi dobbiamo garantire un servizio. Gli uffici sono già partiti per rilanciare un nuovo bando, magari con accorgimenti particolari. Si sta anche valutando una proroga per quelli che gestivano il servizio l’anno scorso. Trovare una soluzione interessa a noi come genitori e come amministratori“, conclude.

E’ già tardi

Detto ciò, il problema grave resta. Le famiglie destabilizzate da questa mancanza sono numerose e se alla nostra redazione in pochi giorni sono arrivate decine di segnalazioni, tra mamme disperate che avevano da poco trovato un lavoro e ora devono trovare una soluzione (in alcuni casi, ci dicono, la più drastica), e genitori senza nonni che saranno costretti a scegliere se lavorare o pagare una baby-sitter, si presume che le lamentele e le richieste di chiarimenti arrivati ai dirigenti scolastici siano centinaia.

Alcuni presidi, contattati, ci hanno spiegato di aver precisato ai genitori che allo stato attuale le singole scuole non possono far nulla, a meno che nei prossimi giorno l’assessore preposto, Lucia Nucera, non autorizzi i dirigenti a trovare una soluzione temporanea in maniera indipendente, in attesa che il comune risolva la questione. Ma i tempi tecnici sono lunghi.

Forse la strada più breve sarebbe la proroga per la ditta che ha espletato il servizio lo scorso anno, ma la decisione di Palazzo San Giorgio non c’è ancora. Dunque non resta che aspettare, augurandoci che non siano troppe le mamme a ritrovarsi costrette a scegliere tra famiglia e lavoro. Reggio Calabria non è un posto per giovani da ormai molto tempo, da poco non è nemmeno più un posto per tifosi e ora sta diventando un posto inadatto anche alle donne che vogliono emanciparsi senza dovere – o poter – chiedere l’aiuto di qualcuno.

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