Ricci (Pd): “felicissimo per Falcomatà, abuso d’ufficio e legge Severino sono un’assurdità”

Le parole di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali, relativamente all'annullamento della condanna a Falcomatà

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È “contentissimo” per l’annullamento della condanna del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà per abuso d’ufficio. “Io, che lo conosco, non ha mai dubitato di Falcomatà in una vicenda come questa che dà il senso di due questioni assurde“, afferma Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie locali italiane), in un’intervista al Qn. La prima questione “è l’abuso d’ufficio“.

Il ministro Nordio “ha detto che lo avrebbe abrogato“, ricorda il primo cittadino, “ma ancora non si è passati dalle parole ai fatti“. “La vicenda reggina dimostra l’inutilità di una fattispecie che impegna i magistrati e ingenera una paura della firma che ostacola l’azione amministrativa“, argomenta Ricci. La seconda questione è “la legge Severino”. “Non si capisce perché un amministratore debba decadere dopo il primo grado di giudizio visto che ne sono previsti tre“, ricorda il dem. “È una legge che va assolutamente modificata: la decadenza da un ruolo deve avvenire quando una persona è condannata in via definitiva“. “Questo non significa andare contro la magistratura“, assicura. “Il problema riguarda il legislatore, che ha fatto due norme da modificare nell’interesse di tutti”. “Su questo tema da anni ci sono un dibattito e una divisione all’interno del partito – ammette Ricci -. Come amministratori siamo uniti. Ma una parte del gruppo parlamentare ritiene che non sia la strada giusta“.

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