Adesso basta: nessuno più pianga i propri figli

Graziella Tedesco si interroga sull'omicidio di Giulia Cecchettin

StrettoWeb

Graziella Tedesco – Adesso Basta! Nessuno ha diritto di morire per mano violenta! Nessuno! A maggior ragione Giulia Cecchettin che era uno scricchiolino di persona e a cui la vita non aveva risparmiato nulla. La giovane, lo scorso anno ad ottobre, a soli ventun’ anni, aveva seppellito una madre di cinquanta. Giulia non meritava di morire così. Presa a calci, pugni, coltellate. Non è possibile sentire più cose del genere. Giulia è l’ennesima donna morta per mano violenta, da parte di un uomo. E basta adesso. È assolutamente necessario intervenire. È assiomatico ed anche retorico, ribadire che chi alza la mano assassina, verso una donna è patologicamente malato di cattiveria, prepotenza e idolatria del proprio io.

Generalmente dal punto di vista medico e psichiatrico, chi presenta queste caratteristiche viene definito un narcisista. Si prenda coscienza del fatto che, i femminicidi sono adesso un’emergenza sociale. È necessario che tutti gli ambiti: educativi, legislativi e politici siano coinvolti da questi nuovi fenomeni criminali che possono riguardare chiunque. Dopo la morte dell’ennesima giovane, penso veramente che non si possa più aspettare. È impellente un intervento politico, che parta dalla scuola e finisca nella riforma legislativa penale. È giunto il momento di parlare: nelle classi, nelle parrocchie, nei centri educativi.

È necessario educare i bambini, i giovani, i ragazzi e le famiglie. È urgente la voce forte della Chiesa. Le pene, per coloro che si macchiano del reato di stalking vanno asprite in maniera significativa e massiccia. Le vittime vanno ascoltate e protette in tempi utili. In questo momento storico, urge una risposta politica perché quello che si sta verificando nei confronti delle donne, è una vera e propria mattanza. Giulia Cecchettin aveva solo ventidue anni e quell’età si è soltanto degli adolescenti. Mia madre che di anni ne ha novanta, mi ripete sempre: “Sai Graziella, ogni mamma vuole sempre il bene dei propri figli, vuole il meglio per loro”. I genitori, oggi come oggi, nella nostra società del benessere, nella stragrande maggioranza dei casi, cercano di crescere i propri figli nel migliore dei modi.

E allora mi interrogo ancora e mi chiedo: “Perché questi figli devono morire colpiti da calci, pugni, pugnalate? “Perché dare ad un genitore questo dolore?” Giulia Cecchettin poteva essere la figlia di ognuno di noi. Lo stalking e spesso il conseguente femminicidio sono reati che stanno assumendo contorni abnormi. Sono nuovi reati. Non è più tollerabile che dei genitori piangono dei figli o che dei figli piangano una madre. Adesso basta! Basta! Basta! Che nessuno più pianga i propri figli morti per mano assassina.

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